Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  dicembre 03 Venerdì calendario

IL VELENO DELLA MORTE VIAGGIA DALL’ITALIA AGLI USA

Può il governo, attraverso il ministro Frattini da sempre attivamente schierato contro la pena di morte, continuare a non pronunciarsi sull’affaire “Pentotal italo-americano”? Può una fabbrica che lavora in Italia, dove la Costituzione bandisce la pena di morte e tutto ciò che concorre a incentivarla, esportare un barbiturico, il Sodio Pentotale, negli Stati Uniti dove viene usato solo per giustiziare i condannati? Potrebbero i vertici della Hospira spa di Liscate, in provincia di Milano – la succursale italiana della multinazionale farmaceutica americana – essere indagati per concorso in omicidio?
LO DOMANDANO pubblicamente da ieri alle istituzioni italiane, anche attraverso un esposto alla procura di Milano, le ong Reprieve e Nessuno tocchi Caino che la scorsa settimana avevano reso nota l’intenzione della Hospira italiana di destinare la produzione di Pentotal anche al mercato americano. La risposta per essere efficace dovrà arrivare entro un mese, altrimenti le esecuzioni riprenderanno. La casa farmaceutica di Liscate dovrebbe riuscire ad attivare l’aumento della produzione di fialette e l’etichettatura del farmaco letale non prima di gennaio. Una fialetta di Sodio Tiopentale o Pentotal costa meno di 1 euro. Negli Stati Uniti per giustiziare un condannato a morte, attraverso un’iniezione letale a base di questo potente barbiturico, non servono dunque grandi cifre. A pesare di più, paradossalmente saranno le spese di spedizione e distribuzione nei penitenziari americani. Perché negli Usa questo farmaco non si produce più da tempo, visto che non viene più utilizzato come anestetico in quanto obsoleto. E poiché businness is business, la Hospira non ha alcuna intenzione di spendere denaro per rinnovare le linee di produzione, dovendolo realizzare solo ed esclusivamente a fini letali. Non sarebbe conveniente. Ma dall’altra parte dell’Atlantico, a Liscate in provincia di Milano, la Hospira ha una succursale, con le linee di produzione adatte per superare il controllo della Food and Drug Administration, l’ente di controllo dei farmaci . Ecco come l’Italia entra nel viaggio del veleno letale. La Hospira italiana si giustifica sottolineando che il Pentotal in Europa viene ancora utilizzato come anestetico e pertanto non contribuisce al mercato della morte bensì a quello della cura. Ma le ong che hanno denunciato la fabbrica della morte sostengono che i vertici della Hospira non possono dirsi non consapevoli di contribuire all’esercizio della pena di morte, poiché sanno che in America l’uso del Pentotal non è a scopo terapeutico. Dall’inchiesta realizzata dalla Reprieve emerge infatti che ci sono stati colloqui telefonici tra vari governatori americani e i vertici della Hospira americana in cui veniva fatta esplicita richiesta di Pentotal per riprendere le esecuzioni bloccate per mancanza di questo barbiturico.
UN MERCATO che potrà essere dunque interrotto solo dall’intervento del governo italiano, come è già accaduto la scorsa settimana in Inghilterra dove il ministro degli esteri e del commercio hanno sospeso l’esportazione di Pentotal negli Usa. Ecco perché l’Italia rimane l’unica nazione che potrà fornire il mercato americano. Se il farmaco è realizzato in Germania infatti in Italia viene raffinato, confezionato, etichettato e quindi esportato. L’unica carta di riserva per fermare l’ingranaggio potrebbe essere la Corte Costituzionale. Fu la Corte infatti a dare parere contrario all’estradizione negli Stati Uniti di un cittadino italiano, per scongiurare l’ipotesi che potesse venire condannato a morte. La Corte potrebbe, se non intervenisse il governo, bloccare l’esportazione negli Stati Uniti di Pentotal confezionato in Italia? • IL PENTOTAL NON UCCIDE AL PRIMO COLPO - IL PENTOTAL viene usato in associazione ad altri farmaci letali o da solo. Quando viene usato da solo deve essere iniettato in dose massiccia. Secondo le testimonianze di medici e di avvocati che hanno più volte assistito alle esecuzioni, il Pentotal provoca dolori fortissimi simili a quelli innescati dall’angina pectoris e dall’infarto. Inoltre, quando viene utilizzato da solo, provoca spesso il collasso della vena attraverso cui passa. Il dolore che prova coscientemente il condannato è, anche in questo caso, lancinante. Un bruciore molto intenso che provoca gonfiore al braccio utilizzato per la somministrazione. Quando viene utilizzato in associazione il Pentotal dovrebbe portare all’incoscienza prima che il Bromuro paralizzi il corpo e il veleno letale fermi il cuore. Spesso la procedura è ripetuta più volte perché il Pentotal, quando entra, provoca la rottura della vena dopo qualche secondo di somministrazione. Sandra Babcock, un avvocato americano che ha difeso alcuni condannati a morte, ha sottolineato che ha assistito a un’esecuzione in cui la procedura si è ripetuta due volte. La prima è durata 30 minuti. La seconda venti. La morte del condannato è arrivata dopo 90 minuti.