ANTONIO FRASCHILLA, la Repubblica 2/12/2010, 2 dicembre 2010
IN UN ANNO DEPUTATI IN AULA SOLO 136 VOLTE - ROMA
In un anno, o meglio in undici mesi e mezzo, un onorevole ha lavorato poco più di 136 giorni. Tante le sedute della Camera nel corso del 2010, alle quali occorre aggiungere per i deputati qualche riunione di commissione in giornate senza aula. Cifre non certo da stakanovismo, prima dell´inaspettata ennesima grande pausa, visto che Montecitorio chiude adesso i battenti per due settimane causa crisi di governo e «pericolo imboscate» di finiani & co. Una vacanza non programmata per i 630 parlamentari, che si aggiunge ad altre pause regalate agli onorevoli da gennaio a oggi: oltre a quella estiva e pasquale, ci sono stati i 10 giorni di «ferie forzate» in attesa che la commissione Bilancio varasse il ddl sulla stabilità del conti.
Insomma, i deputati in questo incerto 2010 non hanno dato il massimo. Tutt´altro. Nei tre mesi estivi la Camera si è riunita appena 23 volte, con il record di giugno e agosto con ben 3 sedute al mese. E dicembre non si annuncia un mese più intenso. Considerando l´unica seduta di ieri e la pausa fino al 14, aggiungendo le vacanze natalizie che iniziano il 22 dicembre, per gli onorevoli si prevede soltanto una settimana di lavoro. E poi finalmente un po´ di riposo.
Di certo c´è che, con ritmi a dir poco lenti, la Camera in un anno ha varato appena 20 leggi, comprese quelle d´iniziativa governativa, ultima la contestata riforma dell´università. Perché, se si considerano provvedimenti nati in Parlamento e approvati dalla Camera, allora le leggi non sono più di una decina. Nel frattempo rimangono nel cassetto altre iniziative, dalla legge sull´imprenditorialità alla tanto annunciata abolizione delle province.
Peccato però che questo lavoro non proprio serrato non abbia portato alcun risparmio. Perché per l´aula e i suoi inquilini sono stati a disposizione tutti i 1.700 dipendenti della Camera. Risultato? Ogni seduta è costata alle casse pubbliche 12,7 milioni di euro. Se poi la spesa si rapporta alla produttività, allora per ogni legge ci sono voluti 86,6 milioni di euro: cifra maggiore di quello che Montecitorio conta di risparmiare in tre anni dai tagli ai compensi a dipendenti e deputati.