FEDERICO RAMPINI, la Repubblica 2/12/2010, 2 dicembre 2010
E WASHINGTON ORA PUNTELLA L´ALLEATO "TROPPI RISCHI DA UNA CRISI IN ITALIA"- NEW YORK
Mentre Hillary Clinton è impegnata all´estero nel suo "apology tour", le scuse che rivolge a Silvio Berlusconi sono giustificate anche da un´emergenza nuova, che si affianca allo choc WikiLeaks. Perché in America la crisi italiana fa irruzione sulle prime pagine dei maggiori giornali. Una rara sintonia appaia New York Times e Wall Street Journal, il più grande giornale liberal e il massimo organo conservatore. Tutt´e due hanno in prima pagina grandi foto degli scontri tra studenti e polizia, a Roma e Bologna. A fianco la notizia principale è l´allargamento della crisi dell´eurozona che lambisce l´Italia. «La paura si estende fino a coinvolgere Italia e Belgio», per il New York Times. «Gli investitori esigono tassi record per compensare il rischio su Spagna e Italia», secondo il Wall Street Journal. «E´ già abbastanza grave se tocca alla Spagna, ma ora l´Italia….» osserva il Nobel dell´Economia Paul Krugman. Tensioni sociali, politiche ed economiche si sovrappongono nella rappresentazione che l´establishment americano dà dell´Italia. L´acuirsi di un allarme economico-finanziario sull´Italia spiega l´urgenza per il segretario di Stato di rassicurare il presidente del Consiglio. Dopo avere definito «iperbole, esagerazione» la definizione data dal ministro degli esteri Franco Frattini di un «11 settembre della diplomazia», il vice della Clinton Philip Crowley a una domanda di Repubblica conferma «l´importanza dell´incontro bilaterale del segretario di Stato con Berlusconi per affrontare gli interessi comuni». In cima ai quali ora si è aperto un fronte che Washington considera d´importanza strategica, la crescente destabilizzazione dell´eurozona. La fragilità dell´Italia diventa un caso a parte, compare di colpo sugli schermi radar del governo americano, ma in una categoria diversa. Non è più solo una questione che riguarda il Dipartimento di Stato, coinvolge la Casa Bianca e il Tesoro. Se tremano non solo i "piccoli" alla periferia dell´eurozona ma anche un pezzo grosso come l´Italia, l´Amministrazione Obama calcola che i fondi mobilitati per i salvataggi non basteranno. Le conseguenze dell´effetto-domino si farebbero sentire fino negli Stati Uniti, con l´apertura di una "terza fase" nella grande crisi globale. E un giallo circonda il viaggio di un alto esponente del Tesoro Usa per consultare gli europei sulla crisi finanziaria: sono previste tappe a Berlino Parigi e Madrid ma è assente Roma dall´itinerario.
A lanciare l´allarme per primo sul sito del New York Times era stato il premio Nobel Krugman con un intervento intitolato "The Italian Job". Illustrato da un grafico che mostra l´impennata dei tassi sui Btp decennali rispetto ai buoni del tesoro tedeschi, l´intervento di Krugman ha segnalato la nuova frontiera del "contagio" dopo Grecia, Irlanda, Portogallo. Lo scenario di una disgregazione della moneta unica, con l´uscita dell´Italia dall´eurozona, prefigura per Krugman una "Europa germanica" che l´economista considera inaccettabile. Gli fa seguito l´inchiesta di prima pagina del New York Times che conferma: "L´attenzione si è spostata verso i titoli di Stato italiani". «Sale la paura – scrive invece il Wall Street Journal – che nazioni finanziariamente instabili come Portogallo Spagna Italia possano fare la stessa fine di Grecia e Irlanda, cioè avere bisogno di un salvataggio dall´estero».
Proprio di questo salvataggio dall´estero discute a partire da oggi l´inviato speciale del Tesoro Usa nell´eurozona. E´ Lael Brainard, sottosegretario agli affari internazionali, numero due del segretario al Tesoro Tim Geithner. E´ partito per una missione speciale, a riprova di quanto Washington consideri pericolosa la febbre di sfiducia verso l´euro. "Arriva proprio mentre sono sotto tiro i titoli pubblici di Italia e Spagna", commenta l´agenzia finanziaria Bloomberg. Il segno della missione lo dà questa dichiarazione del Tesoro Usa: «Siamo pronti a sostenere un maggiore intervento del Fondo monetario internazionale, attraverso lo speciale fondo europeo». Dunque l´Amministrazione Obama è disposta perfino a ri-metterci del suo – essendo il primo azionista relativo del Fmi – pur di arrestare il contagio delle insolvenze verso gli anelli deboli dell´eurozona. Il mistero però riguarda le tappe della missione di Brainard. Il sottosegretario al Tesoro infatti sarà ricevuto dai governi di Germania, Francia e Spagna. Manca nel suo programma una sosta in Italia, proprio il paese che occupa le prime pagine dei giornali Usa per l´emergenza sociale e finanziaria.
Allargare i mezzi finanziari messi a disposizione del fondo speciale salva-euro, con un´ulteriore partecipazione del Fmi e quindi degli Stati Uniti, pone problemi che ancora nessuno e` preparato ad affrontare. Nei tesi rapporti con la maggioranza repubblicana alla camera, Obama deve negoziare una cura di rigore anti-deficit pubblico. Non si sa come la destra americana reagirebbe a nuove richieste rivolte ai contribuenti Usa per salvare degli Stati europei.