Paolo Viana, Avvenire pag. 3 01/12/2010, 1 dicembre 2010
ORA ANCHE IL VINO È ECOSOSTENIBILE
Lavorare la terra in modo ecosostenibile senza rinunciare al reddito dell’agricoltore è diventata una scommessa talmente importante per il sistema agroalimentare che anche Bayer Cropscience, leader mondiale nella ricerca e nella produzione di agrofarmaci, si è seduta intorno a un tavolo con i migliori esperti dell’università e dei laboratori di ricerca per studiare di nuovi sistemi di produzione improntati alla sostenibilità ambientale e alla sicurezza del consumatore. Non a caso, il progetto interessa il settore vitivinicolo. Nei giorni scorsi, a Parigi, in occasione di un simposio dell’Oiv – l’organizzazione europea del vino diretta da un italiano, Federico Castellucci – si è parlato del progetto Magis, che coinvolge già 74 aziende. In pratica, produttori, comunità scientifica, enologi, associazioni e industria lavorano insieme creando un «protocollo di sostenibilità», mutuato dalla medicina, che monitora tutte le attività, dalla vigna alla cantina. La novità metodologica è che tutto quel che si scopre, in termini di accorgimenti agronomici e di migliori pratiche enologiche, viene condiviso, nell’intento di alzare gli standard e la competitività del vino italiano, in modo sostenibile. Magis, in latino, significa «di più».