Marco Valsania, Il Sole 24 Ore 2/12/2010, 2 dicembre 2010
I SEGRETI DI BANK OF AMERICA
Assange, oltre a quanto si è vantato di aver già in tasca, potrebbe essere in possesso di «rivelazioni» più recenti sulla banca. Come su altre stelle sopravvissute dei mercati, da Goldman Sachs a Jp Morgan o Citigroup. Ma la fusione orchestrata da Lewis con Thain - tenuta a battesimo al Time Warner Center - rimane uno dei capitoli più delicati e simbolici dei travagli della finanza nonostante le inchieste ormai condotte dalle autorità. Cuore di un intreccio tra governo e banche di cui sono emersi i contorni, ma forse non abbastanza. Soprattutto per un’opinione pubblica sempre furiosa per gli aiuti concessi a Wall Street.
Le vicende venute alla luce potrebbero lasciar spazio per nuove rivelazioni. E venuto alla luce che, poche settimane dopo l’accordo sull’acquisizione di Merrill , Lewis ebbe un ripensamento, dettato dalla scoperta di impreviste perdite multimiliardarie nei conti del gruppo. Ne seguirono riunioni d’emergenza con Tesoro e Fed e forti pressioni su Lewis perchè completasse il deal in cambio di ulteriori soccorsi federali. Non basta: il merger si trasformò rapidamente in un esempio dei continui eccessi nei compensi e della scarsa trasparenza delle banche. I vertici di Bank of America nascosero agli azionisti, al momento del voto sulla fusione, sia le perdite di Merrill che super-premi da sei miliardi agli executive della banca acquistata sull’orlo del tracollo. Della successiva bufera su queste scelte fece le spese Thain, subito cacciato, e poi lo stesso Lewis: il banchiere dell’anno nel 2008 si ritirò alla fine dell’anno scorso, sostituito da Brian Moynihan. La banca, per le «reticenze», pagò alla Sec 150 milioni, una multa «scontata» stando agli ispettori del Tesoro.
Su queste e altre pagine «macchiate» della finanza potrebbe infierire WikiLeaks. L’affaire Merrill, per Bank of America, non è l’unico ancora aperto. Al termine d’una lunga storia cominciata nel 1904 - quando fu fondata dal pioniere italiano della finanza Amedeo Giannini per servire gli immigrati - l’istituto ha vissuto gli anni più recenti all’insegna di ambiziose espansioni, che ll’hanno consacrata in vetta alle classifiche per asset, e passi falsi culminati dal 2001 nella gestione Lewis. Un’altra sua discussa acquisizione, precedente a Merrill, scattò agli inizi del 2008: quella del leader nei mutui subprime Countrywide di Angelo Mozilo, tra le vittime e i grandi responsabili, con i prestiti facili, del collasso immobiliare. Nubi non hanno cessato di addensarsi nel post-crisi: da irregolarità nei pignoramenti al rischio di ulteriori perdite su derivati legati a mutui viziati da documentazione falsa.
Richard Bove, analista di Rochdale Securities e fustigatore dei costumi bancari, ha citato i dossier Merrill e Countrywide come suscettibili a nuove fughe di notizie. Il primo per gli strascichi di ripetuti soccorsi federali e bonus; il secondo, accanto alle pratiche immobiliare, anche per l’eredità lasciata dagli «amici di Angelo» (politici che hanno ricevuto favori da Mozilo). Bank of America ha reagito mettendo in dubbio che WikiLeaks abbia scoperto segreti o che siano esplosivi. Uno scetticismo condiviso dai critici di Assange. Ma non si possono neppure escludere sorprese più scottanti di quelle ipotizzate, se Assange sarà di parola. Ha ventilato la denuncia d’un «ecosistema di corruzione», che potrà travolgere «una banca o due». O quantomeno, oggi, scuotere i nervi di Wall Street.