LUCA FORNOVO, La Stampa 2/12/2010, pagina 36, 2 dicembre 2010
La Bce ridà fiducia all’Eurozona - I mercati prendono ossigeno, dopo due giorni di bilanci in rosso, e si concedono un’ondata di rialzi
La Bce ridà fiducia all’Eurozona - I mercati prendono ossigeno, dopo due giorni di bilanci in rosso, e si concedono un’ondata di rialzi. Brindano le Borse europee, che mettono a segno il rialzo più consistente da tre mesi. Chiude col botto Madrid (+4,44%), segue in scia Atene (+3,85%), quindi Lisbona (+2,92%), Francoforte (+2,66%), Milano (+2,41%), Londra (+2,07%), Dublino (+1,84%) e Parigi (+1,63%). A New York l’indice Dow Jones è salito del 2,26% e il Nasdaq del 2,05%. Un balzo in avanti che ieri ha coinvolto anche l’euro, tornato sopra 1,31 dollari, mentre si è allentata la tensione sui titoli di Stato dei maialini europei, i Pigs (Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna), che avevano visto salire i rendimenti creando allarmi sul debito degli Stati. A infondere un po’ di ottimismo è stato il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, che ha detto di «non sottovalutare la determinazione» dell’Europa di spegnere l’incendio della crisi dei debiti sovrani. Per i mercati significa un’estensione del programma di acquisto dei titoli di Stato dei Pigs. Già ieri la Bce avrebbe acquistato titoli portoghesi e irlandesi. Per gli analisti, il programma di acquisti dovrebbe essere di 1-2 mila miliardi. Un’altra possibilità è ampliare il super fondo dell’Efsf, portandolo intorno ai 1.500 miliardi rispetto ai 650 miliardi rimasti dopo gli aiuti all’Irlanda. Se ne saprà di più oggi quando si riunirà la Bce a Francoforte per discutere delle misure anticrisi e dei tassi d’interesse, che resteranno fermi all’1%. Intanto per sondare la solidità del sistema finanziario, il commissario Ue agli Affari economici, Olli Rehn, ha detto che Eurolandia sta preparando nuovi stress test per le banche. Per quanto riguarda i titoli di Stato, la forbice tra i nostri Btp a dieci anni e il Bund tedesco si è ristretta a 172 punti dal massimo storico negativo di martedì a 212 punti base, col rendimento al 4,50% rispetto al 2,78% del Bund. In calo anche lo spread dei titoli spagnoli a 252 punti (311 martedì). Ma la speculazione continua a essere in agguato, mettendo a segno forti acquisti sui titoli dei Pigs. Lo dimostra l’esito favorevole dell’asta dei bond portoghesi, che ha visto tassi in crescita al 5,28% e una domanda più che doppia (1,2 miliardi di euro) rispetto all’offerta (500 milioni). Non hanno ottenuto lo stesso successo titoli più sicuri come quelli tedeschi, ma con rendimenti più bassi. Anzi, l’asta dei bund a cinque anni in Germania ha visto una richiesta (4,13 miliardi) molto più bassa rispetto all’offerta (4,55 miliardi). Il fatto che la speculazione sui mercati sia forte e che nonostante gli aiuti all’Irlanda non si riesca a fermare è stato un tema di cui avrebbe parlato il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, al Comitato per la stabilità finanziaria, che si è riunito ieri a Roma. Tremonti ha detto che «il sistema italiano è solido e in grado di far fronte alle tensioni». Una rassicurazione a cui si aggiungono i dati positivi sui conti pubblici. Il fabbisogno nei primi 11 mesi del 2010 è migliorato di 11,8 miliardi rispetto al 2009, attestandosi a quota 76,9 miliardi. Una mano è arrivata soprattutto dal «buon andamento delle entrate fiscali», fa sapere il Tesoro. Ma i timori di Via Nazionale sarebbero rivolti al rischio contagio e alle difficoltà della Spagna, quarta economia europea, che potrebbero avere effetti di non poco conto anche per il nostro Paese. A testimonianza del clima di tensione da registrare il piccolo giallo su alcune dichiarazioni di Tremonti, che lo stesso ministro ha smentito. In un incontro con le Regioni sulla finanziaria, Tremonti avrebbe detto che la situazione sui mercati finanziari è indecifrabile e che il fine settimana potrebbe essere imprevedibile. Ma anche il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, ha detto che Tremonti non ha parlato né di crisi economica né delle conseguenze sui mercati finanziari.