Michele Galvani, Leggo 26/11/2010, 26 novembre 2010
«MEGLIO PERDERE CHE DROGARE GLI ASCOLTI»
Lorella Cuccarini, 45 anni, da 25 nel mondo dello spettacolo, non è pentita di aver accettato la conduzione di Domenica in: «Per carità, sono felicissima. So che sarà un anno molto faticoso, ma io amo le sfide impossibili». La più amata dagli italiani sorride, fa spallucce e non si scompone. Da quasi due mesi alla guida del contenitore domenicale della Rai, la showgirl ammette che gli ascolti non sono da sogno (in media il 15-16% di share circa), però chiarisce: «Meglio perdere con emozioni pulite piuttosto che vincere cavalcando il caso Scazzi, che ha letteralmente drogato l’audience». Il chiaro riferimento è al competitor, Domenica cinque, condotto da Barbara D’Urso su Canale 5, quasi sempre vincente rispetto a Domenica in.
Dunque signora Cuccarini, gli ascolti non le interessano.
«Se dicessi il contrario sarei falsa. La Rai fa servizio pubblico e l’Auditel è importante, come è importante la qualità. Io sono una maratoneta, voglio vedere cosa succederà al traguardo».
Sente la fiducia del direttore di Raiuno Mauro Mazza e dell’azienda in generale?
«Assolutamente. Ho ricevuto tanti complimenti, c’è totale sintonia».
Anche quando si parlava dell’arrivo del principe Emanuele Filiberto per risollevare gli ascolti?
«Di Filiberto se ne parlava anche a inizio anno: hanno creato tanto rumore, adesso è difficile far calare il silenzio».
Ma lei si è opposta al suo arrivo? Guarda caso non se n’è fatto più nulla.
«No. Da padrona di casa mi avrebbe fatto piacere ospitarlo».
E con Sonia Grey, che la precede col segmento “In amori”, come vanno le cose? Dicono che avete litigato.
«Chi mi conosce sa che non ho mai parlato male dei miei colleghi, sarebbe assurdo scaricare i miei problemi su altri. E comunque, visto che qualcuno ha fatto uscire la notizia, sono andata da lei a chiedere scusa».
Ma non stava meglio a Sky, senza tensioni e senza ansia da prestazione?
«E’ stata una bella esperienza, ho condotto Vuoi ballare con me?, metà talent e metà reality, cosa che mi ha dato molto. Però io non amo rifugiarmi, mi piace combattere e stare sul campo».
Certo, la Rai non è più quella degli anni ’80.
«Ci sono nata, la verità è che all’inizio con Fantastico tutta la responsabilità era sulle spalle di Pippo Baudo, io dovevo solo fare 7-8 ore di prove, oggi la vivo in maniera diversa, mi sento responsabile».
Non è mica colpa sua se tutta la tv è cambiata e se gli ascolti non sono più quelli di 10 anni fa.
«No, però fa effetto far festa per un 20% di share, quando io e Morandi a Uno di noi nel 2002 venivamo attaccati pur facendo il 28-30% di share. Adesso con Sky e digitale il pubblico è frammentato. Basti pensare alla domenica, noi perdiamo audience perché Sky col calcio porta via tantissimo pubblico, almeno un 15%».
A proposito di Morandi, se la dovesse chiamare a Sanremo?
«Il cast è fatto e poi io l’ospiterò a Domenica in quando a gennaio verranno scelti i giovani».
Non farà altro in Rai?
«Non credo, ho un contratto fino a maggio».
Cosa le piacerebbe fare?
«Per l’età che ho, la fiction».
Altro rischio: magari parte di lunedì e finisce di giovedì, i palinsesti ormai sembrano impazziti.
«Questa è una cosa sbagliata, che non capisco, che fa male a tutti: cambiano giorno pensando di proteggere il prodotto, invece perdono nuovi spettatori e tradiscono i vecchi».