varie, 1 dicembre 2010
Luca Seidita, 29 anni. Diacono, originario di Lecce, da un anno segretario del vescovo di Orvieto Giovanni Scanavino, «gioviale e molto sensibile», forse omosessuale, poche settimane fa aveva perso il padre, morto dopo una lunga malattia
Luca Seidita, 29 anni. Diacono, originario di Lecce, da un anno segretario del vescovo di Orvieto Giovanni Scanavino, «gioviale e molto sensibile», forse omosessuale, poche settimane fa aveva perso il padre, morto dopo una lunga malattia. Martedì 7 dicembre doveva essere ordinato sacerdote ma lunedì 29 novembre la Santa Sede, ritenendolo immaturo, aveva sospeso e rimandato la cerimonia. Disperato («Cosa ho fatto? Ditemi che cosa ho fatto...», continuava a ripetere fra se e se), il giorno dopo, in compagnia di monsignor Scanavino, andò alla Congregazione dei vescovi ma anche lì ricevette una risposta negativa. Allora s’arrampicò sulle mura medievali di Orvieto e si buttò di sotto. Volo di trenta metri. Una lettera, scritta al computer, ritrovata nella sua camera: «Volevo diventare sacerdote e tutta la mia vita è stata dedicata a questo, ma mi è stato negato. Prego perché il signore mi perdoni». Tra le 21,30 e le 22 di martedì 30 novembre nei pressi della Rupe di Orvieto.