ELENA POLIDORI, la Repubblica 1/12/2010, 1 dicembre 2010
LA SPECULAZIONE PUNTA ANCHE L´ITALIA RECORD PER LO SPREAD BTP-BUND - ROMA
La speculazione riparte all´attacco dei paesi deboli di Eurolandia e investe anche l´Italia. Di nuovo lo spread, cioè il differenziale tra i Btp e il bund tedesco, da sempre considerato un «segnale» di tensioni latenti, tocca un altro record, fino a 210 punti, prima di ripiegare: è il massimo da quando esiste l´euro. La stessa moneta unica scivola sotto quota 1,30 (1,2969, il minimo da due mesi) e la Borsa di Milano perde l´1,02%. Il premier Silvio Berlusconi minimizza: «Noi siamo a 210, in Spagna sono a 400 e passa», avrebbe detto in consiglio dei ministri, secondo quanto riferito dal responsabile per lo sviluppo Romani. Ma il sottosegretario Gianni Letta ammette che «le turbolenze preoccupano». E poiché interviene ad un convegno sull´Aids, dice pure che sono «più forti dell´Aids e ci vorrebbe un vaccino anche per loro». Quindi aggiunge: «Che dai mercati possa arrivare un affondo sull´euro cercando di coinvolgere nel contagio-Irlanda paesi più solidi come Spagna e Portogallo e forse anche l´Italia è una preoccupazione forte».
Secondo Dagospia, il ministro Giulio Tremonti non avrebbe gradito l´invasione di campo: tra i due ci sarebbe stata una vivace polemica. Più tardi però lo stesso Tremonti smentisce con una nota al sito che suona così: «Alle 18 ora locale mi è stato segnalato un flash sullo scontro Tremonti-Letta. Siccome Dagospia dice sempre la verità, ho chiamato Letta per organizzare in tempo reale e di comune accordo un bello scontro. Caro Dago, scusami per il ritardo, ma di questi tempi ti confesso sono un po´ impegnato con i miei colleghi europei. In ogni caso, se devo litigare con Letta, avvertimi prima».
Fatto sta che l´Italia soffre, mentre sui mercati si diffonde la paura di un contagio. Così, oltre agli spread, volano anche i cds, i contratti che assicurano contro il rischio default (quota 263, un record). Il responsabile per l´Italia presso il Fmi, Arrigo Sadun, cerca di smorzare le tensioni assicurando che i fondamentali sono «in ordine» e i conti «a posto». Altrettanto fa il presidente Abi, Giuseppe Mussari: sicuro il debito e solide le banche. Ma la speculazione incalza e nel mirino finiscono di nuovo anche la Spagna, il Portogallo (ieri S&P ha messo sotto osservazione il rating sui titoli a breve e a lungo emessi da Lisbona, con «implicazioni negative»), il Belgio, la Grecia, la stessa Irlanda e perfino la Francia. Un mini-vertice tra le autorità Ue (Barroso e Van Rompuy) e il premier italiano Berlusconi, lo spagnolo Zapatero e il portoghese Socrates s´è tenuto a Tripoli, l´altro giorno. Voci di un pressing su Lisbona perché ricorra agli aiuti internazionali, in modo da placare le tensioni, vengono accreditate dal ministro irlandese Ahern. Sui terminali, le quotazioni cadono. Tutte le Borse europee (meno Stoccolma) chiudono col segno meno. Segnano altri record gli spread di Spagna (quota 310), Portogallo (458), Irlanda (700), Belgio (125). Tensioni anche in Francia (quota 59) col governo costretto ad intervenire per dire che non esiste un rischio-debito. Non influiscono sulla giornata i buoni dati sulla fiducia Usa e neppure l´incontro Obama-repubblicani sulle tasse. In questo contesto la Bce, che domani riunisce il board, prova a tranquillizzare i mercati: «Non c´è nessun rischio per la stabilità della zona euro», assicura il presidente Trichet. Ma il commissario Ue Almunia annuncia: «Alcuni aiuti a banche e imprese saranno estesi a tutto il 2011». Segno che la crisi morde ancora.