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 2010  ottobre 30 Sabato calendario

MARCHIONNE: ECCO LA NUOVA FIAT

Fiat procede senza intoppi verso la scissione. Ieri la società ha comunicato che nessun creditore ha fatto opposizione nei termini concessi dal Codice Civile, e ha confermato la tempistica dell’operazione: subordinatamente all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte di Consob e Borsa Italiana, la Scissione diverrà efficace il prossimo 1° gennaio 2011 e le azioni di Fiat Industrial S.p.A. saranno negoziabili a partire dal prossimo 3 gennaio sul Mercato Telematico Azionario gestito da Borsa Italiana.

Ieri intanto Sergio Marchionne ha proseguito gli incontri preparatori dello spin off, presentando agli investitori anche i nuovi marchi delle due società separate (si veda qui a fianco). In mattinata l’amministratore delegato di Fiat ha visto gli analisti italiani, per incontrare poi gli investitori istituzionali (anche con incontri faccia a faccia con singoli investitori).

La presentazione da parte del manager non si è discostata, raccontano gli analisti, da quella tenuta il 12 novembre per gli analisti stranieri al Lingotto. Per quanto riguarda le eventuali operazioni straordinarie, non ha escluso un’Ipo di Ferrari (ma ha detto che Fiat non cederà mai il 100%) e su Alfa Romeo ha ripetuto la battuta sui 20 miliardi di euro. Anche per Fiat Industrial sono possibili nuove intese strategiche; la divisione macchine agricole di Cnh dispone già della necessaria copertura geografica e scala dimensionale, ma sia le macchine per costruzioni di Cnh che Iveco potrebbero aver bisogno di un partner: la prima per crescere di dimensioni, la seconda per colmare le lacune nella presenza internazionale (dagli Usa all’India). Marchionne non ha escluso che Cnh possa essere tolta dal listino (Fiat ne controlla attualmente il 90% circa). Fiat Industrial ricalcherà la politica dei dividendi di Fiat, con un pay out pari al 25% degli utili, e punta ad azzerare il debito entro la fine del 2013.

La flessibilità del Lingotto nella gestione degli accordi è stata confermata ieri dall’annuncio, in serata, di una fornitura di veicoli commerciali alla Opel da parte della Tofas, la joint venture turca di Fiat Auto: i termini dell’intesa prevedono che a partire dal dicembre 2011 la Tofas fornisca alla Opel veicoli commerciali basati sulla piattaforma del Doblò e che sostituiranno l’attuale Opel Combo. I volumi saranno di almeno 250mila unità. La versione Opel del Doblò è stata progettata in cooperazione tra il team di Opel/Vauxhall a Rüsselsheim in Germania e il gruppo di progettazione e design di Fiat a Torino – un lavoro in comune simbolico, a cinque anni dalla clamorosa rottura della joint venture Fiat-Gm. L’intesa annunciata ieri con Opel è simile a quella in atto con la Ford per la fornitura della Ka, utilitaria basata sulla piattaforma della Fiat 500.

Tornando alla presentazione di Marchionne, le cifre sono sostanzialmente allineate con quelle già presentate lo scorso 16 settembre all’assemblea dei soci che ha approvato lo scorporo, a partire dai target finanziari (le stime non sono state aggiornate nonostante la revisione al rialzo comunicata da Marchionne lo scorso 21 ottobre).

Fiat avrà a fine anno un debito netto industriale compreso fra 1,6 e 2 miliardi, una liquidità di 10 miliardi e un debito obbligazionario di 9 miliardi. E il 2011? Il manager ha ribadito quanto già sottolineato con gli analisti stranieri due settimane fa: «Sarà un anno di transizione, ma i target di redditività sono realistici e possono essere raggiunti anche con una crescita dei ricavi inferiore alle attese». Il numero maggiore di novità di prodotto è previsto nel 2012, quando entrerà a regime anche lo scambio di piattaforme con la Chrysler. L’integrazione con la casa americana «sta procedendo più rapidamente del previsto». Fiat e l’alleata puntano a produrre complessivamente 6 milioni di veicoli nel 2014; l’obiettivo di Chrysler è di 2,8 milioni, quello di Fiat 3,8 milioni (cui se ne aggiungono 500mila delle joint venture in Russia, India e Cina per un totale di 4,3 milioni); la differenza rispetto ai 6 milioni è data dalle vendite infragruppo.