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 2010  ottobre 13 Mercoledì calendario

I sacerdoti indiani vedici si sfidavano in gare d’indovinelli di argomento religioso (brahmodya). I disputanti erano convinti che da un momento all’altro potesse scoppiar loro la testa: per non aver saputo rispondere a un enigma o per aver posto un quesito di troppo (aneddoto raccontato dallo scrittore Roberto Calasso ad Antonio Gnoli, la Repubblica 13/10)

I sacerdoti indiani vedici si sfidavano in gare d’indovinelli di argomento religioso (brahmodya). I disputanti erano convinti che da un momento all’altro potesse scoppiar loro la testa: per non aver saputo rispondere a un enigma o per aver posto un quesito di troppo (aneddoto raccontato dallo scrittore Roberto Calasso ad Antonio Gnoli, la Repubblica 13/10). «Quell’atto fondamentale che è respirare significa che non siamo esseri autosufficienti, ma che dipendiamo ogni secondo dall’aria che prendiamo dall’esterno» (Roberto Calasso ad Antonio Gnoli, la Repubblica 13/10). Esce un documentario di Daniele Segre sulla fotografa Lisetta Carmi (Un’anima in cammino, presentato al festival del Cinema di Venezia). Nata a Genova nel 1924, capelli ricci, volto androgino e abbronzato, naso pronunciato, avrebbe voluto essere un maschio e già da piccola decise che non si sarebbe sposata mai. Grande passione per la musica, nel 1938, sfuggì alle leggi razziali andando a piedi in Svizzera: «Da una parte avevo i due volumi di partiture di Bach e con l’altra mano trascinavo su mia madre nella montagna». Prese la decisione di diventare fotografa quando le dissero che fisicamente somigliava a Henri Cartier-Bresson. Con la sua macchinetta cominciò a scattare di tutto: il cimitero monumentale di Staglieno, le scuole di ballo, la gente qualunque, gli artisti (suo fratello Eugenio è pittore). Il successo le arrivò facendo la fotografa di scena al teatro Duse e con un reportage sul porto di Genova, commissionato dalla Cgil. Sue le più belle foto mai scattate al poeta Ezra Pound: lo andò a trovare nella casa vicina a Rapallo, nel 1966, insieme al direttore dell’Ansa. Pound, reduce dai tredici anni di reclusione in un manicomio criminale a Washington, era vecchio, malato e abitava in una casa con cassette per la frutta al posto delle librerie. Li ricevette spettinato, in vestaglia e ciabatte sui piedi gonfi. La Carmi in 4 minuti scattò 21 foto che, a detta di Umberto Eco, «raccontano di Pound più di quanto sia mai stato scritto su di lui». (Elena Stancanelli, la Repubblica 13/10) Le foto di Lisetta Carmi ai travestiti di via del Campo, a Genova: la Bella Elena, che prima di fare il travestito era gruista all’Italsider, la Morena (la graziosa di Bocca di Rosa di De Andrè), religiosissima e con un enorme seno, La Gitana, che aveva in casa un quadro di De Pisis perché era stata il suo amante. Nel 1972 grazie a Sergio Donnabella se ne fece un libro, che giudicato troppo scandaloso restò ben nascosto sugli scaffali delle librerie (lo psicanalista Cesare Musatti non volle presentarlo perché riteneva i trans delle persone «da mettere in ospedale»). Le copie invendute furono recuperate prima che finissero al macero da Barbara Alberti, amica della Carmi. (Elena Stancanelli, la Repubblica 13/10) Da 40 anni Lisetta Carmi vive nell’ashram di Cisternino, fondato da lei per Babaji, ultima incarnazione di uno yogi immortale che vive sull’Himalaya. (Elena Stancanelli, la Repubblica 13/10) Uno studio condotto negli Stati Uniti e in 12 paesi europei dice che si degrada più velocemente la memoria di chi va in pensione prima. Gli anziani, pensionati e no, dovevano ricordare un elenco di nomi: riuscivano a farlo meglio quelli che ancora lavoravano o erano andati in pensione di recente. Robert Willis, uno degli autori della ricerca, spiega che «non ogni professione è stimolante dal punto di vista mentale, ma le competenze personali - alzarsi al mattino, interagire con il prossimo, sapere quanto conti essere affidabili - sono altrettanto importanti». Altri studiosi però sono cauti: chi ha una memoria più fragile forse va in pensione prima, oppure potrebbero far male le troppe ore davanti alla televisione. Gli autori della ricerca fanno anche notare che: ancora non si sa se sudoku e cruciverba aiutino la memoria, i paesi con peggiori performance mnemoniche sono quelli con politiche contributive, pensioni, sussidi per i disabili e provvedimenti che incoraggiano la gente a lasciare il posto di lavoro a un’età più giovane. (Gina Kolata sul New York Times, ripresa da la Repubblica 13/10). A New York gli ispettori andranno a verificare le condizioni igieniche dei camioncini che vendono cibo per strada e, come già accade per i ristoranti, gli daranno il voto: A, B o C, a seconda della pulizia. (Angelo Aquaro, la Repubblica 13/10) A New York i permessi per vendere cibo per strada vengono concessi con validità di due anni, e non possono essere più di 3100 all’anno (più altri mille stagionali). (Angelo Aquaro, la Repubblica 13/10) Mentre riprendono le trivellazioni nel Golfo del Messico (bloccate dopo l’esplosione della piattaforma British Petroleum nel Golfo del Messico, il 20 aprile), Google, insieme a Good Energies e ai giapponesi del gruppo Marubeni, ha speso 5 miliardi di dollari per portare l’energia delle turbine a vento lungo tutta la East Coast, dal New Jersey alla Virginia (il progetto è stato battezzato Atlantic Wind Connection). Previste almeno 350 miglia di cavi sottomarini, il primo filo trasporterà 6.000 megawatt, cioè come l’energia emessa da cinque grandi centrali nucleari. Inizio lavori: 2013. Comincerà a funzionare dal 2016. (Federico Rampini, la Repubblica 13/10) In costruzione in California la più grande centrale solare degli Usa: un doppio impianto che genererà 754 megawatt di corrente elettrica per 566.000 case. (Federico Rampini, la Repubblica 13/10) L’azienda californiana di tecnologie informatiche Adobe Systems, che ha brevettato il Flash Media Player, ha investito 400 milioni per mettere su tetti di case e uffici della Silicon Valley gli impianti basati sulla tecnologia delle “oxide fuel cells”, celle di combustibile che producono elettricità pulita a partire dall’idrogeno. (Federico Rampini, la Repubblica 13/10) Il Google Price Index (o GPI), l’indice di inflazione messo a punto dal più famoso motore di ricerca. Misura i prezzi dei beni comprati e venduti online e permette così di misurare i costi nel mercato, sempre più esteso, degli acquisti on line. Il Google Price Index è capace di offrire un’informazione sui prezzi in tempo reale, mentre l’Istat (come tutti gli Istituti nazionali di statistica) ci fa conoscere il tasso d’inflazione un mese dopo (operando su una base più ampia e in modo più accurato). Il GPI da gennaio viene calcolato negli Stati Uniti e pian piano l’esperimento si sta estendendo ad altri Paesi. Luca De Biase, sul Sole, ricorda che il Financial Times, primo a dar notizia del GPI, pronosticava che un giorno questo indice potrebbe sostituire quelli ufficiali. Problema: su Internet si fanno soprattutto alcuni tipi di acquisti (libri, per esempio) per i quali il GIP è particolarmente affidabile, mentre è ancora poco utile per gli altri beni. (Luigi Grassia, Sta; Federico Fubini, Cds; Luca De Biase, Sole) «Per la mia esperienza le donne sono più pragmatiche e… possiamo dire? Meno avide» (Anna Maria Tarantola, Vicedirettore generale della Banca d’Italia, convinta che con più donne ai posti di comando la crisi finanziaria non sarebbe stata tanto forte). (Maria Silvia Sacchi, Corriere della Sera 13/10) In Gran Bretagna gli editori di Guardian, Daily Mirror (quotidiani vicini ai laburisti), Daily Telegraph e Daily Mail (vicini ai conservatori), sostenuti da Bbc, British Telecom, Channel 4 e Financial Times, hanno al ministro delle Attività Produttive, Vince Cable, perché impedisca a Rupert Murdoch di sborsare 8 miliardi di sterline ed entrare definitivamente in possesso dell’emittente satellitare BSkyB, di cui detiene già il 39,1% delle azioni. Così facendo Murdoch, che già possiede il gruppo editoriale News Corp di cui fanno parte, tra gli altri, Sun e Times, avrebbe nelle sue mani il 40% del mercato delle tv e della carta stampata. Se News Corp otterrà la parte mancante di BSkyB, detenuta da fondi pensioni americani e britannici, il suo fatturato aggregato salirà prima a 7,5 poi nel giro di tre anni a 9 miliardi di sterline: il doppio della Bbc. (Andrea Malaguti, Sta; Nicol Degli Innocenti, Sole). Le tre donne più ricche al mondo sono cinesi. L’istituto di ricerche Hurun mette in cima alla classifica Zhang Yin, 53 anni, proprietaria di una società che ricicla carta: il suo patrimonio personale è di 5,6 miliardi di dollari. Segue Wu Yajun, 46 anni, operatrice immobiliare, con 4,1 miliardi di dollari. Terza Chen Lihua, a capo di un gruppo dalle molteplici attività, con 4 miliardi. Nella classifica, che non non considera le ereditiere (per esempio la regina Elisabetta), sui primi 20 posti ci sono 11 cinesi. La donna non cinese più ricca è la quarta in classifica: la spagnola Rosalía Mera, della casa di moda Zara. La prima italiana è Giuliana Benetton, undicesima (La Stampa 13/10/2010) Nella guida ai vini d’Italia di Slow Food (Guida al vino quotidiano 2010, in vendita a 24 euro) non ci sono voti, punteggi e classifiche, ma giudizi più complessivi sulle varie cantine. Tre simboli: la chiocciola, per le cantine speciale; la bottiglia, assegnata alle aziende di qualità media; la moneta, per produzioni con buon rapporto qualità-prezzo. Il colore marrone segnala i vini prediletti da Slow Food, il giallo i grandi vini, l’azzurro quelli quotidiani che costano al massimo 10 euro di buona qualità. (Sergio Miravalle, La Stampa 13/10/2010) Al Milano Design Weekend (14-17 ottobre): visite a studi di architetti (De Lucchi, Citterio, Lissoni, Chipperfield, Libeskind) e all’Adi, Associazione per il Disegno Industriale; installazioni dedicate al caffè in cinque alberghi (Boscolo, Nhow, Maison Moschino, Starhotel Rosa, Straf); mostre in tredici gallerie d’arte; visite guidate e laboratori creativi (per esempio “Crea il tuo vaso” con Paolo Ulian) per bambini; visite gratuite e guidate da critici e architetti in quattro celebri dimore (villa Necchi-Campiglio, casa Boschi-Di Stefano, museo Bagatti Valsecchi e museo Poldi Pezzoli). (Corriere della Sera 13/10)