Varie, 5/11/2010, 5 novembre 2010
Giovedì 28 ottobre 2010 al Policlinico di Palermo un neonato ha rischiato di morire perché, intubato, al posto dell’ossigeno gli è stato dato del gas
Giovedì 28 ottobre 2010 al Policlinico di Palermo un neonato ha rischiato di morire perché, intubato, al posto dell’ossigeno gli è stato dato del gas. IL FATTO Il piccolo, figlio di Giovanni Vitale, era nato cianotico, così i medici avevano deciso di soccorrerlo con l’ossigeno, senza accorgersi che nel tubo invece scorreva gas anestetizzante. Quando si sono resi conto che il bimbo stava soffocando, lo hanno trasportato in terapia intensiva. Le condizioni del neonato ora sono stazionarie, migliorano di ora in ora e presto potrebbe tornare a respirare autonomamente. CAUSE Causa di tutto sarebbe l’apparecchio che eroga ossigeno e gas, collaudato pochi giorni prima: la responsabilità non sarebbe quindi da attribuire ai medici, ma alla ditta che ha curato la manutenzione degli impianti nei giorni scorsi. Il direttore generale del Policlinico, Mario La Rocca: «Quell’impianto era stato ristrutturato alcuni giorni fa. Adesso valuteremo se il collaudo era stato effettuato regolarmente. I nostri tecnici stanno stilando una relazione. Se salteranno fuori delle inadempienze denunceremo la ditta dei lavori». INDAGINI Sono tre le indagini in corso. La commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, presieduta da Ignazio Marino, ha chiesto l’intervento dei militari del Nas. «I carabinieri raccoglieranno tutta la documentazione disponibile – ha spiegato il senatore-chirurgo del Pd - E entro pochi giorni consegnaranno i risultati delle indagini». Intanto, proprio per decisione di Francesco Geraci, capitano dei carabinieri del Nas, sono stati messi i sigilli alla sala operatoria di ostreticia del Policlinico, a causa di gravi irregolarità. L’assessore alla Sanità, Massimo Russo, ha invece disposto l’invio degli ispettori in ospedale. Un’indagine interna è stata aperta anche dalla direzione generale del Policlinico. COMMENTI Il direttore generale del Policlinico, Mario La Rocca, ha confermato la dimanica dell’episodio ma ha sottolineare anche come il tempestivo intervento dei medici abbia evitato il peggio: «Il bambino è stato prontamente portato al reparto di rianimazione. È ancora sedato e le sue condizioni migliorano lentamente ma progressivamente». Anche il padre del bimbo. Giovanni Vitali è positivo: «Il bambino stava morendo per una crisi cardio-respiratoria, ma adesso sta migliorando, risponde bene ai farmaci e dai primi esami non sembra ci siano problemi alla testa. Non sappiamo però cosa succederà quando toglieranno la maschera dell’ossigeno». La famiglia per il momento non ha presentato alcuna denuncia, ma il padre assicura: «Appena il bambino si riprenderà dovrà essere fatta chiarezza su quanto accaduto». MALASANITA’ Nell’ultimo anno in Italia ogni tre giorni è morta una persona per cause di malasanità. Secondo il rapporto della Commissione parlamentare sugli errori sanitari, su 242 casi sospetti 163 si sono conclusi con la morte del paziente, 186 sono attribuibili a errori dei medici e 56 ad altre cause. Le Regioni che hanno registrato il maggior numero di decessi sono la Calabria (50) e la Sicilia (38). Seguono il Lazio con 14 morti, Campania 12, Puglia 9, Liguria 8, Emilia Romagna e Toscana 7, Veneto 6, Lombardia 4, Piemonte 2, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Basilicata 1.