Anno V - Duecentotreesima settimana Dal 14 al 21 gennaio 2008, 21 gennaio 2008
Anno V - Duecentotreesima settimana Dal 14 al 21 gennaio 2008Questa settimana conviene procedere giorno per giorno
Anno V - Duecentotreesima settimana Dal 14 al 21 gennaio 2008
Questa settimana conviene procedere giorno per giorno.
Lunedì 14 L’Università di Roma, che si chiama dal tempo dei tempi La Sapienza, è in subbuglio perché all’inaugurazione dell’anno accademico - prevista per giovedì 17 - interverrà il Papa, invitato dal rettore con l’approvazione del Senato accademico. Di questo invito si sapeva da due mesi e infatti già due mesi fa venne pubblicata dal manifesto una lettera del professor Marcello Cini, illustre fisico, che si dichiarava contrario: poiché Benedetto - scriveva Cini - è notoriamente nemico della scienza, non può inaugurare l’anno di lavoro dei professori-scienziati e dei loro discepoli. Questa presa di posizione veniva poi fatta propria da 67 docenti, tra cui il celebre italianista Alberto Asor Rosa. Questi 67 dicevano di non aver niente da aggiungere alle parole di Cini, salvo questo: «Il 15 marzo 1990, ancora cardinale, in un discorso nella città di Parma, Joseph Ratzinger ha ripreso un’affermazione di Feyerabend: “All’epoca di Galileo la Chiesa rimase molto più fedele alla ragione dello stesso Galileo. Il processo contro Galileo fu ragionevole e giusto”. Sono parole che, in quanto scienziati fedeli alla ragione e in quanto docenti che dedicano la loro vita all’avanzamento e alla diffusione delle conoscenze, ci offendono e ci umiliano”». Sostenevano poi di essere costantemente tesi all’«avanzamento e alla diffusione delle conoscenze», di sentirsi umiliati e offesi dall’invito al Papa, e si auguravano che «l’incongruo evento» potesse essere annullato. Intanto, un gruppo di circa duecento studenti, che ruota soprattutto intorno all’Istituto di Fisica, prepara una settimana di contestazioni e sberleffi: vengono annunciati una “frocessione”, pranzi sociali anticlericali, assedi sonori, sbattezzamento della città universitaria con aspersione di vinsanto sulla cappella del rettorato, ecc.
Martedì 15 La mattina gli studenti occupano il rettorato: vogliono che il Papa passi davanti alla facoltà di Lettere, dove potranno fischiarlo. E che la polizia non si presenti in assetto antisommossa. Rettore e capo del commissariato Trevi-Campo Marzio concedono. Intanto, si viene a sapere che Benedetto è molto amareggiato. Si capisce subito quello che sta per succedere e che infatti, intorno alla quattro del pomeriggio, succede: il Papa rinuncia, l’anno accademico sarà inaugurato alla sola presenza, quanto ad autorità, del sindaco Veltroni e del ministro dell’Università Fabio Mussi. L’annuncio ha un effetto enorme e viene interpretato come un atto di guerra. Solo pochi giorni prima, infatti, Benedetto ha rimproverato Veltroni per il degrado di alcune zone della città e questo rifiuto sembra adesso conseguente a quelle critiche. Parte una discussione sfiancante su che cos’è laico e che cos’è confessionale, Ferrara organizza una manifestazione nella sede del Foglio, le forze politiche a stragrande maggioranza si schierano col Vaticano (tranne Bonino, Boselli e i radicali), un baillame che non porta in realtà da nessuna parte dato che ognuno resta sulle posizioni di sempre e il tutto serve solo a produrre un gigantesco rumore che accompagnerà, in sottofondo, gli eventi mica da ridere dei giorni successivi.
Mercoledì 16 (primo atto) Il primo di questi eventi si produce mercoledì 16. La Corte costituzionale, al termine di una riunione di poche ore, dà il via libera ai referendum cosiddetti elettorali. Il lettore ricorda che si tratta di tre referendum che tagliano la nostra legge elettorale in modo tale che il premio di maggioranza non vada più a una coalizione, ma a una singola lista, alla singola lista che prenderà più voti. Per esempio, si vota domani, arriva primo Berlusconi col 30 per cento dei voti e Forza Italia ha alla Camera, in premio, il 55 per cento dei seggi. Cioè può governare da sola. Voteremo tra il 15 aprile e il 15 giugno, e probabilmente il 15 giugno perché Prodi e i partiti più piccoli chiedono disperatamente tempo per approvare una legge elettorale che eviti il referendum. Il referendum, infatti, li farebbe scomparire.
Mercoledì 16 (secondo atto) Il più agitato di questi partiti, come si sa, è da sempre l’Udeur di Clemente Mastella, forte di un misero 1,5 e che col referendum evaporerebbe. Mastella non ha però tempo di agitarsi: a Santa Maria Capua Vetere gli arrestano la moglie (che viene messa ai domiciliari) per beghe legate alla gestione della Sanità locale. Mastella, che è ministro della Giustizia, va alla Camera e pronuncia un discorso tremendo contro i giudici, gridando che tra il potere e l’amore lui sceglie l’amore, eccetera. Il Parlamento, a sentir parlar male dei giudici, lo applaude come un sol uomo, senza distinzioni tra destra e sinistra, eccetto una dichiarazione in senso contrario di Di Pietro. È un altro scatafascio istituzionale, perché se tutto il Parlamento pensa dei giudici quello che Mastella ha detto alla Camera (e lo pensa), siamo in presenza di un conflitto istituzionale gravissimo e irrisolvibile. In ogni caso, Mastella si dimette da ministro della Giustizia e Prodi comincia a entrare in un guaio assai grosso, guaio che potrebbe portare sul serio alla crisi di governo. Intanto Ruini, il cardinale che ha guidato i vescovi italiani fino a pochi mesi fa, convoca le masse cattoliche in piazza San Pietro. Appuntamento all’Angelus (mezzogiorno) per domenica 20.
Giovedì 17 Prodi fa sapere di aver assunto l’interim della Giustizia, Mastella risulta indagato per sette reati, l’inchiesta del procuratore di Santa Maria Capua Vetere, vista da vicino, sembra insussistente dato che si limita a svelare maneggi di sottogoverno, ora battezzati “mastellismo”, praticati ovunque ma penalmente non significativi, almeno fino ad oggi, Berlusconi fa sapere che non voterà la cosiddetta bozza Bianco, cioè la legge elettorale preparata in Parlamento per evitare il referendum, Veltroni dice subito che senza Berlusconi non si può votare una legge elettorale. Intanto l’Istat informa che la metà delle famiglie italiane vive con meno di 1900 euro al mese e ha difficoltà ad arrivare al giorno 30. Alla Sapienza si inaugura l’anno accademico senza incidenti. Gli studenti contestatori, a cui è stato tolto il giocarello di sfottere il Papa, risultano non più di trecento.
Venerdì 18 Il governatore della Sicilia Cuffaro è condannato in primo grado per concorso esterno in associazione di stampo mafioso, cioè ha rivelato notizie riservate, tra gli altri, a Giuseppe Gattadauro, boss di Brancaccio. Benché sia anche stato interdetto dai pubblici uffici non si dimette: la sentenza non è infatti passata in giudicato. Berlusconi lo chiama per solidarizzare e poco dopo si viene a sapere che anche il capo di Forza Italia è in un guaio giudiziario: i pm di Napoli hanno chiesto che sia rinviato a giudizio per la faccenda delle cinque attricette raccomandate al capo della fiction Rai, Agostino Saccà. Giustamente il senatore Polito si chiede: se il Parlamento, in ogni sua componente, ha solidarizzato applaudendo con l’indagato Mastella, non dovrebbe fare altrettanto con l’indagato Berlusconi? Intanto i tg annunciano che ci sono altri morti sul lavoro: due operai del porto di Marghera, rimasti asfissiati in una nave.
Sabato 19 Veltroni annuncia che il Partito democratico correrà da solo alle prossime elezioni, qualunque sia la legge elettorale in vigore. Invita Berlusconi a far lo stesso. Berlusconi risponde: «Vedremo».
Domenica 20 Duecentomila persone accorrono a San Pietro per pregare col Papa e manifestare, implicitamente, con lui. Tra la folla si riconoscono, e si fanno fotografare, Casini, Mastella, Alemanno, Gasparri e molti altri. Il Papa benedice tutti ed esalta il valore del dialogo.
BOX SULLA MORTE DI RENFRO
Brad Renfro, attore hollywoodiano di 25 anni, famoso per aver fatto la parte del bambino ne Il cliente con Tommy Lee Jones e Susan Sarandon (era il bambino che vede il delitto e deve poi essere protetto) è morto a 25 anni per un’overdose. Avevano cominciato a metterlo dentro - per droga o guida in stato di ubriachezza - quando aveva 16 anni. È l’ultima vittima degli stravizi di una lista assai lunga: River Jude Phoenix (stroncato a 23 anni da un’overdose di eroina e cocaina mischiate), Montgomery Clift, distrutto dall’alcol, Lenny Bruce (overdose), Brian Jones, affogato in piscina dove era caduto ubriaco, Jimi Hendrix (alcol e sonniferi), Janis Joplin, Keith Moon, Nathalie Wood, caduta di notte dal suo yacht, John Belushi ecc.