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 2010  novembre 28 Domenica calendario

SIAMO UNA MASSA DI IGNORANTI. PARLIAMONE

Siamo la terra del Mille. Abbiamo l’otto per mille, il cinque per mille. Abbiamo avuto la spedizione dei Mille, corriamo la Mille miglia e cantiamo “le mille bolle blu”. Siamo la terra dei mille sapori. C’è profumo di mirto, profumo d’arancio, l’odore del mare... Ultimamente se ne sono aggiunti altri; odore di immondizia, puzza di zolfo, odore di mafia... Siamo la terra dei mille problemi che fanno di noi un paese cartesiano. Infatti viviamo nel dubbio. Da noi le questioni non si risolvono mai. Abbiamo mille risposte a mille domande, ma mille risposte corrispondono a nessuna risposta. Siamo uno, nessuno, centomila. Soprattutto centomila, purché espressi in euro. Oggi mi sento riflessivo e frammentario, motivo per cui sviluppo pensieri di fine impero. I sostenitori del PdL invitano il Premier a tirare fuori i coglioni. Non può, se lo facesse non avrebbe più la maggioranza. Sono violento nel giudizio? No. Il re delle TV, telecamere o no, non può che avere attorno a sé gente inquadrata... è un concetto logico. Da più parti lo si invita a rispettare la Costituzione. Altra illusione! Lui non si costituirà mai!
Siamo di fronte a un uomo speciale. Altro che Mou!
Ha tanti nemici... tanti nemici, tanto onore. Un uomo d’onore, quindi, ma soprattutto una persona di cuore, frequentato da donne che devono avere fegato. Sempre in tema di anatomia, va osservato che non è mai a rischio congestione... il pelo sullo
stomaco servirà pure a qualcosa, no?
È uno bravo, insomma... ovviamente nel senso manzoniano del termine.
È caparbio. Non ammette mai la sconfitta, non ammette mai che qualcuno lo possa battere. Il suo sogno nel cassetto è essere incoronato Imperatore dal Papa con la corona ferrea a Monza, in Padania.
Personalmente mi mette ansia, ma nutro anche un sincero sentimento di tenerezza e malinconia. Vedere questo signore attempato, ultrasettantenne, che si dispera aggrappato al suo poterino che tutti gli vogliono strappare, mi ricorda i Ragazzi della via Paal, quando i bulli più grandi rubavano i giochi ai più piccini. Si vergognino le Camicie Rosse Bersani, Di Pietro, Casini e Fini! Non si tratta così il piccolo Nemecsek! Lui, come il tenero eroe di Molnar, mette solo tristezza. Quelli insopportabili sono i suoi più convinti sostenitori: un esercito di Lanzichenecchi pagati per fare una guerra di cui in fondo non gliene frega un cazzo. Ma, come dicevano le escort a Villa Certosa, per i soldi questo e altro!