ENRICO FRANCESCHINI, la Repubblica 28/11/2010, 28 novembre 2010
SAVIANO AL FINANCIAL TIMES "NON ENTRO IN POLITICA" - LONDRA
Roberto Saviano non entrerà in politica. L´autore di "Gomorra" e co-conduttore del programma televisivo "Vieni via con me" lo dice in una lunga intervista a John Lloyd sul Financial Times. «No, certamente no», risponde lo scrittore a una domanda sull´argomento. «Non perché penso che tutti i politici e la politica siano venali: certamente alcuni sono corrotti ma ne conosco molti che lavorano meglio che possono per migliorare il Paese. Ma il mio mestiere è scrivere». Nell´intervista, che si svolge in una località segreta, non identificata dal giornale, sotto gli occhi della scorta che lo protegge, Saviano parla del suo incontro due anni fa a Stoccolma con un altro scrittore a lungo costretto a una vita clandestina, Salman Rushdie, che fu minacciato di morte da una "fatwa" degli ayatollah iraniani per i suoi romanzi e che disse a Saviano che prima o poi, nonostante i rischi, sarebbe dovuto tornare a vivere senza nascondersi, altrimenti i suoi nemici, la camorra, avrebbero ottenuto il risultato di ucciderlo, non fisicamente ma mentalmente e moralmente. «Le sue parole furono per me una rivelazione», commenta Saviano. «Rushdie aveva ragione, ho capito che aveva ragione». Lo scrittore si dice orgoglioso del successo e dei record di ascolti di "Vieni via con me", pur osservando: «Ma quanto odio ha causato, da parte della classe politica, un odio che vedi ovunque, in Italia, contro chi prova a opporsi al clima prevalente». E riguardo alla crisi del governo Berlusconi, afferma senza mezzi termini: «Berlusconi è finito».
Intanto, dopo la polemica per la denuncia di Saviano sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta al Nord, scoppiato il caso del Comune di Desio la cui amministrazione è caduta per un´inchiesta sulla ‘ndrangheta, l´Idv chiede al ministro Roberto Maroni «di fare le scuse formali allo scrittore»: «Il titolare del Viminale si era stracciato le vesti quando Saviano aveva denunciato il pericolo ‘ndrangheta al Nord – dice il portavoce di Idv, Leoluca Orlando – Il caso del Comune di Desio conferma però la bontà delle tesi sostenute dal giornalista e scrittore a "Vieni via con me". Bossi farebbe bene ad informarsi meglio con i consiglieri della Lega Nord di Desio, costretti a dimettersi dopo essere stati al governo di un´amministrazione "mafiosamente infiltrata" e Maroni chieda scusa a Saviano».