LUCA FORNOVO, La Stampa 29/11/2010, pagina 42, 29 novembre 2010
Spagna e Portogallo In Borsa la paura non è ancora finita - Gli aiuti dell’Ue all’Irlanda potrebbero tradursi in una breve fiammata al rialzo sui mercati, che già oggi potrebbe esaurirsi, con le Borse che presto torneranno a muoversi come un ottovolante, nervose e volatili
Spagna e Portogallo In Borsa la paura non è ancora finita - Gli aiuti dell’Ue all’Irlanda potrebbero tradursi in una breve fiammata al rialzo sui mercati, che già oggi potrebbe esaurirsi, con le Borse che presto torneranno a muoversi come un ottovolante, nervose e volatili. Un grafico con continui picchi, ma più in giù che in su. Finora peggio del listino di Milano (-15,7% da gennaio), hanno fatto solo Madrid (-21,4%) ed Atene (-39,4%). «È prevedibile che ci sia ancora una situazione di elevata volatilità, con rinnovati rischi di contagio», avverte Giuseppe Attanà, presidente Assiom Forex, l’associazione che raggruppa gli operatori del mercato dei capitali. Chi rischia il contagio? «I mercati guardano avanti - spiega Mario Spreafico, direttore investimenti per l’Italia della banca internazionale d’investimento Schroders -, l’aiuto dell’Europa all’Irlanda era già scontato, quel che preoccupa ora sono Portogallo e Spagna, anche se in questi Paesi la situazione è meno grave rispetto a quella dell’ex Tigre celtica». Oltre a Portogallo, Irlanda e Spagna, il Crédit Suisse consiglia di tener d’occhio (nel medio periodo) anche il quarto maialino europeo dei Pigs: la Grecia. I 110 miliardi di aiuti europei e del Fmi, secondo la banca svizzera, «potrebbero non bastare, se il governo di Atene non riuscirà a centrare gli obiettivi di riduzione del deficit pubblico». La situazione potrebbe farsi critica nella primavera del 2012, scrivono in un report gli analisti del Crédit Suisse, «quando potrebbe rendersi necessaria una ristrutturazione del debito e la richiesta all’Ue di nuovi aiuti». Ma ora l’attenzione degli operatori è rivolta a cosa succederà in Borsa oggi e nelle prossime settimane. «Si naviga a vista - risponde il direttore investimenti di Schroders - i bilanci trimestrali delle società europee e americane sono buoni, ma ora si guarda ai dati sulla crescita degli Stati, sul deficit e sulla fiducia. La settimana alle porte è fitta di numeri e previsioni. Stamattina Bruxelles diffonderà i dati sulla fiducia dei consumatori dell’Eurozona e le previsioni di crescita dell’Ue. Domani pomeriggio il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet parlerà di politica monetaria. Giovedì Bruxelles diffonde le stima sul Pil di Eurolandia nel terzo trimestre. «Un freno a possibili nuove ondate di vendite - spiega il presidente Assiom Forex - potrebbe essere rappresentato da un’adeguata comunicazione che fermi la speculazione». Gli analisti, in genere, consigliano agli investitori di stare lontano dalle banche, e puntare sui titoli difensivi (alimentari e farmaceutici) e di società che fanno export. Sotto la lente, rimangono Spagna e Portogallo, impegnati nel difficile compito di ridurre il deficit, aggravato da una situazione politica che vede i governi di Madrid e Lisbona senza una solida maggioranza in Parlamento. Il Portogallo ha un problema coi titoli di Stato: gli investitori hanno sempre più paura dei bond lusitani (lo spread è balzato a 653 punti sui titoli tedeschi). Poi Lisbona deve rimborsare ad aprile obbligazioni per 4 miliardi e a giugno per 5 miliardi. Mentre a Madrid c’è preoccupazione per le Caixas, le casse di risparmio, gravate da debiti e svalutazioni sul mattone. Un mercato da sogno nei primi anni del Duemila che si è trasformato in incubo.