varie, 29 novembre 2010
Giovanni e Martino Piscopo, 51 e 45 anni. Fratelli di Vieste (Foggia), entrambi sposati e padri, proprietari di un camping turistico, «persone tranquille e perbene», giovedì 18 novembre salirono su un furgone per andare a raccogliere le olive in un loro terreno e da allora sparirono nel nulla
Giovanni e Martino Piscopo, 51 e 45 anni. Fratelli di Vieste (Foggia), entrambi sposati e padri, proprietari di un camping turistico, «persone tranquille e perbene», giovedì 18 novembre salirono su un furgone per andare a raccogliere le olive in un loro terreno e da allora sparirono nel nulla. Dopo dieci giorni furono trovati ammanettati e carbonizzati, i resti dei corpi torturati e crivellati di colpi di pistola e di fucile, sul sedile posteriore di un’Alfa 156 abbandonata in una zona impervia tra Vieste e Peschici. Gli inquirenti sono certi che s’è trattato di un’esecuzione mafiosa: forse i fratelli si rifiutavano di subire il cosiddetto "racket della guardiania", cioè la sorveglianza coatta per evitare guai, e ammazzando loro due i clan hanno voluto dare un avvertimento a tutti gli imprenditori della zona. Giovedì 18 novembre nella campagna tra Vieste e Peschici Foggia.