EGLE SANTOLINI, La Stampa 28/11/2010, pagina 27, 28 novembre 2010
“Gianna Nannini madre con la tecnica proibita” - Una balla sonora che può provocare danni anche gravi»
“Gianna Nannini madre con la tecnica proibita” - Una balla sonora che può provocare danni anche gravi». Non usa mezzi termini il ginecologo Severino Antinori, e l’oggetto dei suoi strali è la dichiarazione rilasciata da un collega, quel dottor Augusto Enrico Semprini che ha fatto nascere, l’altroieri a Milano, la già celeberrima Penelope Jane Nannini. Semprini sostiene che la cantante Gianna Nannini ha concepito, a 54 anni, la sua bambina «non con un’ovodonazione, come in tanti hanno pensato, ma dopo un lungo percorso di cure che negli anni hanno permesso questo risultato». Antinori, pionere della fecondazione assistita, colui che già nell’87 rese madre una signora di cinquant’anni, e che nel 1994 seguì la gravidanza di una mamma di 63 anni certificata come la partoriente più anziana del mondo, «sulla base dei 4000 casi che ho seguito personalmente e sul milione di bambini nati con le mie tecniche» assicura invece che «un caso di fecondazione omologa dopo i 48 anni semplicemente non si dà: non ne viene citato in letteratura neppure un esempio». Al professor Antinori, anzi, quel che viene in mente è un proverbio latino, «excusatio non petita accusatio manifesta»: «Come mai questo collega ha sentito il bisogno di rilasciare quella dichiarazione? Ma mi fa specie soprattutto che una donna aperta, libertaria e coraggiosa come Gianna Nannini sembri vergognarsi di essere ricorsa all’eterologa. E come mai? È un atto di grande valore morale. Dagli ultimi studi emerge poi che anche la donna ricevente, lungi dall’essere un contenitore, dà per epigenesi un po’ del proprio patrimonio genetico al bambino». Professor Antinori, l’eterologa in Italia è proibita. «Già, per colpa di una legge ingiusta. Devo immaginare che la signora Nannini sia andata all’estero. Anche se, per fortuna, nessuna legge italiana può proibirledi partorire qui». Quando gli sollecitiamo una replica, il dottor Semprini ci risponde in modo rapidissimo: «Non ritengo chele dichiarazioni di Severino Antinori debbano essere commentate o avere un seguito». E mentre l’ignara Penelope dorme nella nursery della Clinica Madonnina e lo staff della sua mamma preferisce astenersi da qualsiasi dichiarazione, Antinori aggiunge: «Lo sa quante telefonate ho ricevuto oggi? Quante donne convinte dal caso Nannini ad aspettare, perché sono certe di avere davanti ancora tanto di quel tempo? È questo l’equivoco in cui si cade. E invece prima ci si decide e meglio è». Chi lo ferma più, il professor Antinori? «Diranno magari che la signora ha usato un proprio ovulo congelato, ma anche questa è una tecnica inapplicabile. Occorre “metterli via” prima dei trent’anni, ma la Nannini non può averlo fatto semplicemente perché, ai tempi, questa metodologia non era ancora stata messa a punto». Nessuna perplessità, invece, sul fatto che Gianna abbia partorito naturalmente, come ha rivelato Semprini: «Non è un caso isolato, una donna oltre i 50 può benissimo evitare il cesareo. Anch’io cerco di limitarlo il più possibile: ricordo il caso di una signora svedese che, con la mia assistenza, per vie naturali partorì due gemelli. La questione, piuttosto, è un’altra: fare un bambino in menopausa non è come bere un bicchier d’acqua. La donna dev’essere in perfette condizioni fisiche e psichiche e poter contare su un’alta aspettativa di vita. A chi ha avuto i due genitori morti a sessant’anni per cause cardiovascolari io lo sconsiglierei caldamente». E intanto monta unpiccolo giallo sulla realeetà della Nannini: 54 o 56 anni? Sul blog della giornalista della Stampa Marinella Venegoni, un lettoreassicura di aver verificato su antichi Ciao 2001 la reale data di nascita di Gianna: 14 giugno 1954. E aggiunge: «Quando, nel 1974, ha debuttato come cantante dei Flora, Fauna e Cemento, aveva 20 anni e non 18. A 18 anni abitava ancora a Siena e terminava le superiori». Primipara ancora più attempata, insomma.