FRANCESCO GRIGNETTI, La Stampa 28/11/2010, pagina 15, 28 novembre 2010
“Tangenti a manager e politici” - Quella di Finmeccanica e Enav potrebbe essere una banale storia di ruberie
“Tangenti a manager e politici” - Quella di Finmeccanica e Enav potrebbe essere una banale storia di ruberie. Manager pubblici che lungo la strada degli appalti, grazie al meccanismo delle sovraffaturazioni, fanno la cresta sulle spese o taglieggiano i fornitori. Ma tra le righe di questa inchiesta c’è molto di più. C’è l’ipotesi che un fiume di denaro finisse a uomini politici per garantirsi il quieto vivere. Un meccanismo vecchio come il mondo, tipico delle vecchie Partecipazioni statali, ma a quanto pare rimasto in vita anche nella Seconda Repubblica. Ed è la voce di Lorenzo Cola, ex consulente esterno di Finmeccanica, trait d’union tra il presidente Pierfrancesco Guarguaglini e il noto Gennaro Mokbel, a turbare i sonni di molti. «Il meccanismo delle sovrafatturazioni era consolidato da tempo e serviva per creare fondi neri dai quali si attingevano soldi per manager e politici», ha messo a verbale nelle settimane scorse. E già da queste poche parole, anche se in procura si tiene a rimarcare che finora nessun politico è stato iscritto al registro degli indagati, ma solo una decina di manager, si capisce la delicatezza di quest’indagine. E c’è chi trema alla notizia che è indagato anche Lorenzo Borgogni, direttore centrale alle relazioni esterne della società di piazza Monte Grappa (è indagato per il suo ruolo in una società subappaltatrice), la persona che secondo Cola teneva i rapporti più stretti con la politica. Il giorno dopo le perquisizioni all’Enav (l’Ente per assistenza al volo, da cui dipendono le torri di controllo degli aeroporti italiani) e a casa Guarguaglini, nello studio della moglie, la signora Marina Grossi, al centro dell’indagine ci sono due grossi appalti: l’ammodernamento degli scali di Palermo e di Napoli. I magistrati, aiutati da Cola ma anche da altri testimoni, hanno potuto ricostruire il filo di appalti e subappalti. Fin da subito salta agli occhi che è ben strano come Enav affidasse a trattativa privata appalti milionari alla società Selex Sistemi Integrati - di cui è amministratrice la signora Grossi, lady Guarguaglini - che li affida a sua volta a una società d’ingegneria proprio di Enav, Technosky, che poi distribuisce a pioggia incarichi di subappalto a decine di altre piccole società del settore quali Print Sistemi Srl, Arc Trade srl, Aicom srl, Simav sistemi manutenzione avanzati spa, Renco spa e Auxilium-trade srl. Tutte società, queste ultime, interessate alle perquisizioni, le cui carte ora vengono definite «interessanti e essenziali». Alla signora vengono contestati due reati: corruzione e violazione delle norme tributarie. In particolare le carte dell’inchiesta parlano di «false fatturazioni per 10 milioni di Euro al fine di consentire ad Enav l’evasione di imposte dirette e indirette». Più o meno le stesse imputazioni rivolte ai vertici di Enav, Luigi Martini e Guido Pugliesi. La Grossi, poi, «al fine di evadere le imposte dirette e indirette» avrebbe falsificato la dichiarazione dei redditi della società sia nel 2008, sia nel 2009, con «elementi passivi fittizi». Ma Marina Grossi, si sa, è donna combattiva. Non cederà tanto facilmente. Ha già cominciato, ieri, diramando un comunicato controfirmato anche dal condirettore generale Letizia Colucci e dal direttore tecnico Manlio Fiore (indagati con lei) per ribadire la «completa e totale estraneità alle ipotesi di reato sommariamente descritte nel decreto di perquisizione portato a loro conoscenza dai Pubblici Ministeri». Si dichiarano disponibili a fornire tutte le spiegazioni e tutti i chiarimenti necessari «dopo che sarà loro fornita una chiara e precisa descrizione dei presunti fatti illeciti che vengono loro addebitati» e smentiscono comunque fin da subito ogni addebito. Primo effetto di contraccolpo: l’Agenzia Europea di Investimenti Standard Ethics ha sospeso a tempo indefinito il rating di Finmeccanica.