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 2010  novembre 29 Lunedì calendario

CIA, IL SEGRETO DELLA SCULTURA CRIPTATA


Come promesso, l’artista Jim Sanborn ha svelato al New York Times l’ ultimo indizio sul messaggio contenuto nella scultura Kryptos che ha realizzato per la Cia (si trova davanti al loro quartier generale a Langley, Virginia). Un segreto nascosto ormai da vent’anni. I caratteri " NYPVTT" si trasformano in " BERLIN". Ma su che tipo di regola sarà basata la conversione? La strada per chiarire il mistero sul senso complessivo di tutti caratteri è ancora lunga, però l’artista è pronto ricevere le potenziali soluzioni tramite un sito messo su appositamente da Sanborn. Volete cimentarvi nell’impresa? Ecco un link per esaminare i quattro pannelli della scultura. Si tratta del primo “aiutino” in quattro anni, dopo la correzione di un refuso (una lettera “X” mancante) avvenuta nel 2006.

La scultura, inaugurata il 3 novembre 1990, si presenta come un complesso di granito rosso, ardesia, quarzo bianco, legno pietrificato, magnetite e rame, attorniato da una piccola piscina. Dal legno esce una grande lastra di rame, sulla quale sono incise circa 1.800 lettere. In questi anni, in molti si sono interrogati sul significato dei suoi messaggi segreti, di cui all’inizio si conosceva soltanto il tema: “ Intelligence Gathering”. Nel 1998, il dipendente dell’agenzia David Stein ne riuscì a decifrare tre, usando carta, penna e investendo centinaia di ore nelle sue pause pranzo. Come racconta Wired.com, Stein non scelse la via della notorietà, e il titolo di primo decodificatore gli venne strappato un anno dopo da Jim Gillogly, un informatico che si servì dell’aiuto di un Pentium II.

Da allora, Kryptos (dal greco " nascosto") ha continuato imperterrita a tenere per sé il suo ultimo segreto, quello che, se messo insieme agli altri, dovrebbe rendere il senso complessivo dell’opera. Finora le informazioni sono decisamente frammentate. La prima parte nasconde infatti una frase poetica composta dallo stesso Sanborn: “ Between subtle shading and the absence of lights lies the nuance of illusion” (Tra l’ombra sottile e l’assenza di luce giace la sfumatura dell’illusione). La seconda, invece, fa riferimento a qualcosa di sepolto: “ Does Langley know about this? They should: It’s buried out there somewhere” (A Langley lo sanno? Dovrebbero: è seppellito lì da qualche parte). La terza, infine, è un passaggio tratto dal diario dell’archeologo Howard Carter, in cui racconta dell’apertura di una porta nella tomba del re Tutankhamon.

Sanborn non si è sbilanciato molto sulla natura dell’indizio che intende dare. “ Personalmente penso si tratti di un indizio significativo”, ha detto ai giornalisti: “ dovrebbe ridurre il numero di caratteristiche da prendere in considerazione, ma certo la soluzione non sarà chiarissima”. L’artista ha anche annunciato di voler aprire un sito web per dare udienza a chi pensi di aver di risolto il mistero. Per avere una risposta, però, bisognerà aver indovinato almeno i primi 10 caratteri dei 97 che ancora restano irrisolti.