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 2010  novembre 27 Sabato calendario

IL BIOGRAFICO APRE AI «CATTIVI»

Non solo gli illustri, ma anche gli infami. È una delle novità che stanno maturando per il Dizionario biografico degli italiani edito dalla Treccani, che ha vissuto quest’anno notevoli cambiamenti e probabilmente ne vedrà altri, non meno incisivi, a partire dalle prossime settimane. Tradizionalmente opere di questo genere erano una rassegna di persone che avevano dato un lodevole contributo alla storia del loro Paese, mentre ora si pensa a individui di spicco anche in senso negativo, magari finiti sul patibolo o al rogo per i loro misfatti. Un’apertura in tal senso è già stata compiuta per i due secoli appena trascorsi, inserendo nel Biografico — arrivato finora al volume 74 e alla lettera M — alcuni capi del «brigantaggio» meridionale postunitario, come Carmine Crocco e Chiavone, e anche il bandito siciliano Salvatore Giuliano. Ma ora si parla di estenderla a epoche precedenti, con le streghe, i pirati, i predoni. Forse, tornando ai tempi nostri, ci saranno anche i boss mafiosi.
Questo e altri temi saranno in discussione nei giorni 16-17 dicembre, in occasione del convegno «Italiani/Italiane. Discorsi storici, tipologie, tradizioni», promosso dalla Treccani insieme alle organizzazioni degli storici medievisti (Sismed), modernisti (Sisem) e contemporaneisti (Sissco), alla Società italiana delle storiche (Sis), all’Associazione degli studiosi di letteratura italiana (Adi).
«Si tratta di un passo importante verso l’apertura del Biografico ad apporti esterni, visto che sono state proprio le associazioni degli studiosi a definire il programma. L’iniziativa s’inserisce nel processo di revisione e potenziamento del dizionario che è stato avviato quest’anno e diventerà più energico nel 2011», dichiara al «Corriere» lo storico Raffaele Romanelli, membro del nuovo consiglio direttivo del Biografico, creato alla fine di marzo per volontà del presidente della Treccani, Giuliano Amato. «Lo scopo dell’incontro è compiere una riflessione ad ampio raggio sull’italianità: un concetto la cui definizione è stata avviata in modo istituzionale nell’Ottocento, ma che già aveva alle spalle una lunga tradizione culturale, letteraria, giuridica e storiografica, che va da Dante a Machiavelli, da Petrarca a Guicciardini», aggiunge Romanelli, che terrà la relazione introduttiva del convegno.
«Abbiamo a che fare con molti autori — prosegue lo storico — che hanno posto in diversi periodi e contesti la questione dell’identità italiana, contribuendo alla costruzione di miti destinati a durare. Vogliamo verificare come ne hanno parlato il Medioevo, il Rinascimento e altre epoche, fino ai patrioti del Risorgimento, esaminando elementi cruciali come il nostro carattere nazionale, con tutti i relativi stereotipi, e la lingua italiana».
Comunque il convegno è solo un pezzo di un’iniziativa complessiva, che mira soprattutto ad aggiornare e arricchire il Biografico, attraverso una netta priorità attribuita alla versione digitale. «C’è un impegno sul cartaceo — spiega Romanelli — che intendiamo mantenere, per arrivare a completare l’opera nel giro di dieci anni. Ma rivolgersi al pubblico del web, che è ben più vasto, comporta problemi nuovi. Ad esempio bisogna colmare le lacune dei volumi già editi, quelli con le iniziali dalla A alla M, visto che nel frattempo sono morti molti personaggi importanti, da Bettino Craxi a Mike Bongiorno, da Federico Fellini all’avvocato Agnelli. E poi si possono realizzare e pubblicare in tempi brevi biografie che sul cartaceo appariranno solo fra qualche anno, come quelle di Filippo Turati e Luchino Visconti. Serve inoltre una maggiore attenzione, soprattutto tra le personalità minori, alla presenza femminile, che è stata tradizionalmente trascurata».
Si prospettano dunque cambiamenti nel modo di lavorare e magari anche nella struttura della redazione che si occupa di realizzare il Biografico. Romanelli non si sbilancia: «Vedremo. Probabilmente il ripensamento che abbiamo messo in moto richiederà una riorganizzazione complessiva della redazione. Ma adesso è prematuro parlarne».
Al termine del periodo di transizione aperto all’inizio del 2010, si annunciano quindi ulteriori sviluppi, cui la redazione del dizionario guarda con qualche timore che si arrivi a un ridimensionamento del suo organico. Sembra andare in questo senso l’appello pubblico rivolto mesi fa dalla Treccani agli studiosi, su iniziativa di Amato, affinché si offrissero di scrivere biografie di italiani importanti per un compenso simbolico: si sono fatti avanti 402 autori, che si sono proposti per ricostruire le vite di 1.162 personaggi, circa un decimo di quelli che mancano per arrivare alla lettera Z. Poi c’è l’intenzione di coinvolgere sempre più nel lavoro due centri di produzione esterni, la Fondazione per le scienze religiose di Bologna e la Scuola Normale di Pisa. Nel frattempo l’opera procede piuttosto a rilento, visto che il volume 75 deve essere ancora completato. E anche questo fa pensare che sia imminente una svolta.
Antonio Carioti