Giuliano Maddalena, Il Sole 24 Ore 27/11/2010, 27 novembre 2010
COME TROVARE I TESORI NASCOSTI NELLE CANTINE
Probabilmente il concetto più diffuso nel nostro secolo al pari dell’innovazione tecnologica e del progresso è il valore del "comfort" o meglio ancora della serenità che ne deriva. In qualche modo implicitamente esprimiamo il desiderio di essere liberati dal peso di molte azioni, avendo molto più tempo per noi.
Così migliora la qualità della vita anche grazie ad altre tecnologie che arrivano a permetterci l’impensabile. Possiamo essere in ogni parte del mondo, parlare con tutti e vedere tutti, possiamo essere condotti fino a destinazione da oggetti che stanno in un palmo di mano, avere in casa sempre il clima ideale. Il concetto di comfort è quindi strettamente connesso alle apparecchiature elettriche diventate ormai strumenti abituali della nostra vita quotidiana - in qualche caso irrinunciabili - che usiamo con grande frequenza nelle nostre case: microonde, asciugacapelli, rasoi, frullatori, piastre elettriche, forni elettrici o gli irrinunciabili frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, tv e i telefoni cellulari, smartphone, computer, stampanti, videogiochi e altro ancora.
Pochi di noi si chiedono o sanno come sono fatti, quali preziosi materiali vengono utilizzati per garantire quello che chiamiamo semplicemente hi-tech. Non si tratta solo delle grandi competenze di aziende che producono i piccoli elettrodomestici, della ricerca e dello sviluppo, delle funzioni sempre più sofisticate; in gioco ci sono veri e propri tesori fatti di risorse naturali come l’oro, il palladio, il platino, il ferro e il rame. Quello che una volta i cercatori d’oro si avventuravano a cercare nei fiumi o nelle miniere oggi può essere ricavato dai nostri vecchi e fidati elettrodomestici a fine vita, riducendo il disastro ambientale generato dalla estrazione.
Ovviamente non è tutto oro quello che luccica! Oltre ai metalli preziosi, le apparecchiature elettriche spesso contengono componenti, che se non ben gestiti a fine vita, diventano pericolosi. Per continuare a garantire ai cittadini la serenità, è necessario costruire sistemi virtuosi che garantiscano l’incremento dei volumi della raccolta (rendendo sempre più semplice l’accesso al servizio) e soprattutto garantiscano la qualità della filiera del riciclo per evitare che queste sostanze pericolose vadano a disperdersi nell’ambiente quando le apparecchiature a fine vita si trasformano in "Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche" (Raee).
Lo scopo deve essere quello di garantire il massimo livello possibile di recupero di risorse naturali che potranno, una volta trattate, essere riutilizzate in altri cicli produttivi attraverso il lavoro delle più qualificate e accreditate aziende impegnate nel trattamento finale.
Era necessario creare delle norme perché questi rifiuti venissero trattati da strutture specializzate e competenti e così è stato fatto con il Dlgs 151/2005. Per garantire ulteriormente al consumatore–cittadino la serenità e il comfort devono essere creati sistemi che garantiscano la riduzione dei rischi legati alle vulnerabilità della filiera, la riconoscibilità delle strutture accreditate e la semplicità di accesso ai punti di raccolta.
Per questo i consorzi Ecoped-Ridomus hanno dato vita a un sistema volontario di prevenzione e controllo che applica a tutte le fasi della filiera requisiti di riferimento severissimi per tutti gli operatori al fine di creare un vero e proprio "sistema virtuoso", capace di generare innovazione, sicurezza, massimizzazione del recupero delle risorse naturali e riduzione dell’impatto ambientale.
Tutto questo con l’obiettivo di completare la filiera con la disponibilità di materie prime seconde che possano essere utilizzate in nuovi cicli produttivi. È la cosi detta "Closed loop production" che per noi ha significato mettere a sistema, insieme ai nostri partner, le fasi del trattamento selettivo e del trattamento finale garantendo un vero e proprio scaffale di materie prime seconde ricavate dalle frazioni tracciate passo dopo passo. Perché tutto ciò accada ogni fase della filiera, dal trasporto allo stoccaggio, dal trattamento selettivo al trattamento finale, deve essere realizzata rispondendo a standard sempre più elevati verificati secondo piani di controllo interni ed esterni.
Proprio per questo abbiamo scelto di realizzare un principio che è anche il driver della nostra visione futura: rendere più semplice per tutti, operatori e cittadini, la realizzazione di un concreto sistema di riciclo e recupero dei rifiuti gestiti dal consorzio.