G. D., Il Sole 24 Ore 27/11/2010, 27 novembre 2010
LA NOMINA CHE CREA IMBARAZZO
Per tutti è la moglie del capo. Qualcuno ama chiamarla Lady Finmeccanica. Nata a Torino il primo maggio 1952, laurea in ingegneria elettronica a Firenze, carattere d’acciaio, Marina Grossi dal 16 febbraio 2005 è amministratore delegato di Selex Sistemi integrati, l’ex Ams.
È l’azienda di Finmeccanica che produce radar e sistemi elettronici, con 733 milioni di euro di ricavi nel 2009. In un mondo ritmato da battaglie per le quote rosa, la carriera dell’ingegner Grossi non viene sbandierata come modello di affermazione femminile, ma suscita qualche imbarazzo. Perché Marina è diventata a.d. quando il numero uno che l’ha promossa era suo marito, Pier Francesco Guarguaglini.
La notizia della nomina fu anticipata dal Sole 24 Ore del 26 gennaio 2005. Il giorno seguente il cda di Finmeccanica l’ha approvata senza fiatare, con l’astensione di Guarguaglini, in ossequio alle norme del codice civile sul conflitto d’interessi. Toccò al direttore generale, Giorgio Zappa, proporla al consiglio. Nessuna legge vieta al numero uno di nominare un parente a capo di una società controllata (accadde con Cesare Romiti alla Fiat con il figlio Pier Giorgio, a.d. di Fiat Avio), è più una questione di stile.
«Mia moglie in Finmeccanica l’ho trovata», ha detto Guarguaglini. Quando lui ha assunto la guida di Finmeccanica, aprile 2002, la moglie era direttore generale di Mbda Italia, azienda di missili, partecipata da Finmeccanica insieme a soci francesi e inglesi. Grossi si scontrò con il suo superiore, l’a.d. di Mbda Italia, Sandro Pazzini. Il capo di Mbda, Marwan Lahoud, si sbarazzò di entrambi.
Entrata in Finmeccanica come dirigente con la gestione di Alberto Lina e Giuseppe Bono, Grossi nel 2003 ha pubblicato un libro insieme a Stefano Sandri, ex presidente Efim, «Il valore come modello di gestione», edito dal Sole 24 Ore (che pubblica questo giornale), che spiega il sistema adottato da Finmeccanica nel 1999 per contenere il circolante e migliorare la redditività delle commesse.
Dal 22 luglio scorso è anche d.g. di Selex, in una squadra che ha voluto rafforzare con la promozione di Letizia Colucci a vicedirettore generale, anche lei finita in quest’indagine.