Riccardo Bocca, L’espresso 2/12/2010, 2 dicembre 2010
ORIF TV INSEGNACI TU
La scenetta è ambientata in uno studio televisivo. Una signora non più giovanissima, non proprio esile, con la passione per l’abbigliamento carico, tipo borchie o boa di struzzo in ufficio, viene scherzosamente sgridata per il suo stile da Enzo Miccio, conduttore dandy con Carla Gozzi di "Ma come ti vesti?", ogni mercoledì alle 21,10 su Real Time (canale 126 di Sky, ora anche su digitale terrestre). La pubblicità del programma, d’altronde, parla chiaro: "Sei un’offesa per la moda e il tuo nemico è lo specchio? Non sai cosa siano le Manolo Blahnik (scarpette di estremo culto, ndr)? Questo è il programma che fa per te...". Con tali premesse, dunque, Miccio e Gozzi spalancano il tuo armadio, buttano gli abiti che reputano orripilanti, e t’insegnano a diventare chic per la gioia di parenti e amici. Un’atmosfera da tv istruttiva e giocosa assieme, dunque. Ma la signora in boa, un po’ piccata per la lezioncina, non incassa in silenzio: punta il filiforme Enzo, indica le fantasie animalier indossate dal conduttore, e replica: "E tu, scusa, ti sei visto come sei vestito?".
Ora: riferito così, questo botta e risposta ha il sapore dell’aneddoto frivolo. Ma scanalando per i palinsesti della tv satellitare, si rivela il sintomo di una trasformazione in corso. Una piccola rivoluzione catodica che investe i telespettatori, trasformandoli da semplici bersagli della comunicazione schermo-divano, a scolari di una tv che divertendo cerca di insegnare: non soltanto sul fronte della moda, ma nel quotidiano in genere. Siete, per esempio, una coppia in vista di nozze, e volete migliorare il vostro aspetto fisico? Nessun problema: vi aiutano Natasha Stefanenko e il suo staff di super esperti in "Cambio vita... mi sposo" (Sky Uno, ogni lunedì alle 21), tempio dell’edonismo dove futuri mariti e mogli si barcamenano tra liposuzioni e diete pur di arrivare splendidi all’altare. Oppure avete qualche risparmio in banca e volete acquistare un appartamento? In questo caso potete affidarti a Paola Marella, la mediatrice immobiliare con inconfondibile frezza bianca che seleziona per i videoclienti palazzi da Aosta a Lampedusa (in "Cerco casa disperatamente", giovedì alle 21,10 su Real Time e digitale terrestre). "Il segreto del successo", sostiene la stessa Marella, "è che non recitiamo: le telecamere si limitano a seguire il nostro lavoro, e per questo il risultato è credibile". Niente starlette analfabete o bamboccioni raccomandati, insomma, ma "fior di professionisti in prestito alla televisione: cuochi, venditori, stilisti, medici o qualunque altro mestiere svolgano...".
Certo, il tasso narcisistico degli italiani che partecipano a questi programmi è imbarazzante. A fronte della signora in boa che ribatte spontanea al telemaestro stylist, insomma, "molti pensano soprattutto alle inquadrature", ammette Marella. Ma sono dettagli, minuzie; niente che modifichi il punto di partenza: "Questa televisione appaga il desiderio diffuso nel pubblico di conduttori e situazioni autentiche", dice Marinella Soldi, responsabile nel sud Europa del gruppo Discovery a capo di Real Time. "La tv da intrattenimento istruttivo, in altre parole, si evolve nel solco della didattica più avanzata: archiviato il modello "cattedra da una parte e banchi dall’altra", si preferisce educare confrontandosi". Una strategia basata, nelle tv italiane come in quelle straniere, su martellanti ricerche di mercato: "Perché se un tempo esistevano poche emittenti, e i palinsesti venivano decisi dai loro dirigenti, oggi la scelta è infinita e comandano i telespettatori".
Logico, in questa prospettiva, è il consenso raccolto su Foxlife e La7 da "Sos Tata", dove le educatrici Lucia Rizzi, Francesca Valla e Adriana Cantisani illustrano a genitori in crisi come gestire i figli turbolenti: "Ragazzini fuori controllo", secondo tata Adriana, "proprio per colpa di padri e madri che non intervengono con decisione". Che sarà anche scontato, come quadro psicologico, ma nell’insieme del programma raccoglie lodi trionfali: "Incredibile, esilarante, rilassante...", commenta tale Maddalena su Daveblog (www.daveblog.net). "Molto meglio di anni e anni di terapia familiare! Perché non lo trasmettete 24 ore su 24, come un "Grande fratello?"".
Già: perché non farlo? In fondo, piaccia o dispiaccia, "stiamo avventurandoci in una forma di tv confidenziale", dice Francesca Canetta di Magnolia (società che produce vari edu-reality): "Gli spettatori, nel relax del proprio salotto, condividono esperienze vissute da persone simili a loro. E di rimbalzo, acquisiscono informazioni utili". C’è chi, per dire, si appassiona al bricolage di "Paint your life", domenica sera su Real Time, dove l’interior designer Barbara Gulienetti propone idee a basso costo e massimo rendimento. Altri, invece, non si perdono per nessuna ragione al mondo sulla stessa rete l’onnipresente Enzo Miccio e Angelo Garini, che il venerdì mostrano in "Wedding planners" come organizzare matrimoni da soap. E avanti così, passando dalle "Cortesie per gli ospiti" dove due concorrenti si sfidano a presentare la miglior cena (e tre giudici di Real Time, tra i quali lo chef Alessandro Borghese, insegnano cosa fare o non fare), fino al "Missione cuccioli" di DeaKids (canale Sky 601), con il dog trainer Simone Dalla Valle che spiega ai bambini come adottare e accudire i cani: "Prima di tutto rispettandoli", sottolinea sempre (vedi box).
"Non c’è dubbio", allarga il discorso Marinella Soldi di Discovery, "che questa forma di televisione, capace di alimentare sia curiosità che divertimento, crescerà ancora". Nel giro di cinque o dieci anni, prevede, "avremo forme di interattività istruttiva che affiancheranno tv e computer". Il che spalanca scenari interessanti, concordano tutti gli addetti ai lavori. Ma introduce anche le perplessità di Carlo Freccero, professore di Teoria e tecniche del linguaggio radiotelevisivo, nonché attuale direttore di Rai4, secondo il quale gli edu-reality non insegnano più di tanto: "Piuttosto", sottolinea, "questi programmi sincronizzano il pubblico italiano con le nuove mode". E soprattutto, "con i nuovi consumi".