varie, 26 novembre 2010
finire Daniela Vidoni, 49 anni. Di Treviso, assistente sociale nella casa di riposo "San Vincenzo De Paoli", «umanissima, sempre buona con gli anziani, sempre disponile», una passione per le sigarette e il gioco del Lotto, divorziata, qualche tempo fa aveva avuto una relazione con un collega che di recente aveva lasciato
finire Daniela Vidoni, 49 anni. Di Treviso, assistente sociale nella casa di riposo "San Vincenzo De Paoli", «umanissima, sempre buona con gli anziani, sempre disponile», una passione per le sigarette e il gioco del Lotto, divorziata, qualche tempo fa aveva avuto una relazione con un collega che di recente aveva lasciato. La sera di mercoledì 24 novembre fece entrare nel suo appartamento qualcuno che chissà perché la riempì di cazzotti in faccia, la strangolò, poi chiuse a chiave la porta di casa, se ne andò col Suv della morta, e poi lo abbandonò qualche chilometro più in là. A trovare il cadavere, disteso sul letto, tutto vestito, ai piedi le scarpe allacciate, furono i pompieri chiamati dalle colleghe della Vidoni, preoccupate perché la donna, «molto ligia sul lavoro», non s’era fatta vedere in ufficio e nemmeno rispondeva al telefono. Nottata tra mercoledì 24 e giovedì 25 in via Sicilia 23 a San Liberale, quartiere periferico di Treviso.