Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  novembre 26 Venerdì calendario

Godano Marco

• Roma 195x (?) • «[...] l’organizzatore di grandi eventi (anche per la Confindustria) che da [...] anni, su incarico delle tre confederazioni, si occupa di portare cantanti e musicisti sul palco del primo maggio attraverso la società Primata. [...]» (Enrico Marro, “Corriere della Sera” 2/4/2009) • «[...] nato a Roma da famiglia napoletana [...] estremista in gioventù, poi socialista e craxiano che si fa le ossa come dirigente dell’Arci-Musica. [...] “[...] ho fatto un po’ di tutto, anche l’attore, ma otto ore a giocare a scopetta e un quarto d’ora a girare capii subito che recitare non faceva per me, per il resto tanta musica e tanta America. Due anni a New York in uno studio preso in subaffitto da Leonard Bernstein perché m’ero fissato che volevo fare in Italia il Festival della musica americana, idea che aveva imballato anche Maxwell Raab, che era l’ambasciatore di Reagan in Italia. Ho portato in Italia Tina Turner e Keith Jarrett, ho organizzato il primo concerto di Venditti e De Gregori insieme, sono amico da vent’anni con Paolo Conte e da tempi più recenti di Bruce Springsteen, che mi chiama mister Grappa”. Insomma il percorso è a zig-zag ma la prospettiva, quella, è sempre radiosa: la musica [...] nel 1968 quando la scelta era, come dire, ampia [...] riuscì a scegliere Stella Rossa: “Non scelsi, fu il caso che mi portò all’Istituto Rossellini cinetv, dove loro erano molto forti, vicino c’era il Nautico, roccaforte dei fasci, ogni giorno giù botte. E Veltroni che frequentava il Rossellini chi sa perché vergognandosene mi diceva: ‘Godano, ovvero poche parole e tante spranghe’”» (Lanfranco Pace, “Il Foglio” 25/4/2009).