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 2010  novembre 26 Venerdì calendario

MODELLO MONZA, IL RICICLO E’ UN AFFARE —

«Monza pulita è Regale» recita l’Ecostradario in quattro lingue (tra cui l’arabo) in distribuzione nella città di Teodolinda. Monza, premiata tra i Comuni Ricicloni, già settima tra i capoluoghi di provincia d’Italia per la raccolta differenziata, non vuole dare lezioni a nessuno. Nel capoluogo della operosa Brianza si limitano a considerare che «anche dai rifiuti si può guadagnare». Un milione e mezzo di euro all’anno i profitti della raccolta differenziata in una città in cui i 123 mila abitanti producono 150 tonnellate di rifiuti ogni giorno. Il guadagno è abbastanza per «consentirci di non aumentare la tassa sui rifiuti da diciotto anni», spiega l’assessore all’Ambiente da tre anni e mezzo, Giovanni Antonicelli. «La buona gestione dei rifiuti non è merito delle amministrazioni di destra, centro o di sinistra — dice — ma di tutte le amministrazioni che in 20 anni si sono succedute». Tanto da portare gradualmente la raccolta differenziata dal 12 al 59 per cento. «Bottiglie, flaconi, vaschette, sacchetti polistirolo, pellicole, alluminio nei contenitori gialli. Vetro nei blu. Indumenti smessi alla Caritas. Sfalci verdi in viale delle Industrie. Olii, macerie, arredi, elettrodomestici alla Piattaforma Ecologica». L’elenco delle disposizioni contenute nell’ordinanza comunale prosegue. Ma nessuno si lamenta. La plastica stoccata dai monzesi è così pura che pare andare a ruba. Così la carta che dal Consorzio del riciclo prendere direttamente il volo per l’oriente. I cinesi sono bulimici, in senso buono, e fanno incetta di carta e cartone sui mercati internazionali, incluso l’italiano. «Arrivati quasi al 60 per cento di differenziata, migliorare la percentuale diventa ogni giorno più difficile. Ma siamo cresciuti di un altro punto dal maggio scorso — aggiunge l’assessore —, perché abbiamo aumentato i giri della raccolta di carta e cartone appunto, da 2 a 3 turni alla settimana». Nella Brianza sono campioni nella raccolta dell’umido, tentata ma fallita a Milano. Il trucco? «Non demordere. C’è un gran senso civico sul fronte rifiuti e ognuno fa la sua parte. Ma nonostante questo non smettiamo mai di fare campagne. Per vincere la guerra, bisogna essere ossessivi».
Paola D’Amico