Andrea Malan, Il Sole 24 Ore 26/11/2010, 26 novembre 2010
LA TAV TEDESCA FA IL PIENO IN TV
Un grande progetto infrastrutturale che di fronte alla dura opposizione ambientalista prende la via dell’arbitrato. Un arbitrato che sulla tv locale fa il record di ascolto con un dibattito pacato, a volte estremamente tecnico e moderato da un ex politico di 80 anni... Un altro esempio dell’eccezione tedesca; un’eccezione che forse potrebbe dare qualche lezione anche a noi.
Il progetto è quello della nuova stazione sotterranea di Stoccarda con annessa nuova linea ad alta velocità per Ulm: 7 miliardi di investimento in tutto (almeno secondo le stime attuali) e nove anni di lavori per un miglior collegamento con l’aeroporto e un risparmio promesso di mezz’ora nei tempi di viaggio per Monaco (da due ore e mezza a due). L’idea di modificare la stazione di Stoccarda, sotterrandola per farne uno scalo di transito e non più di testa, è emersa la prima volta nel 1988. A quei tempi si pensava a soluzioni simili anche per Monaco e Francoforte, dove poi l’idea fu abbandonata perché troppo costosa.
Un piano concreto per Stoccarda è stato presentato nel 1994, associato a un ammodernamento della tratta fino a Ulm. In pochissimi anni fu approvato da tutte le istanze politiche, a livello comunale, regionale e federale. Eppure quando i lavori sono iniziati, all’inizio del 2010, è scoppiata una tempesta: proteste, manifestazioni, petizioni. Non passa giorno senza che molti abitanti di Stoccarda dimostrino il loro malumore.
Alle ragioni tradizionali degli ambientalisti – per esempio la difesa di decine di alberi centenari nel centro di Stoccarda – se ne aggiungono di più tecniche sulla funzionalità della nuova stazione (avrà la stessa capacità di quella in superficie? Che succederà in caso di incidente?); soprattutto si aggiungono dubbi sulla reale attendibilità delle stime di costo formulate dalla Deutsche Bahn (quella iniziale era di 4,5 miliardi di euro, ma ora c’è già chi parla di dieci) e quindi sul rapporto costi/benefici dell’opera.
Insomma, se le grandi opere infrastrutturali sono spesso controverse, non c’è progetto infrastrutturale che in questo paese abbia avuto un percorso così tortuoso e difficile; un percorso che ha avuto anche pesanti ripercussioni politiche. Sia Stoccarda che il Land del Baden-Württemberg sono governati dalla Cdu.
La stessa Angela Merkel si è personalmente schierata a difesa del progetto Stuttgart 21 (questo il nome dell’iniziativa). Fino a qualche mese fa anche tutti i politici locali, Verdi esclusi, erano schierati compattamente a favore; ora però la Spd si è smarcata e chiede un referendum – quel referendum che il sindaco di Stoccarda Wolfgang Schuster (Cdu) ha più volte negato. I sondaggi per le elezioni del Land Baden-Württemberg, che si terranno nel prossimo marzo, danno i Verdi per favoriti.
A questo punto, un paio di mesi fa, è arrivata una svolta. L’attuale premier Stefan Mappus (Cdu) ha chiesto una soluzione a una commissione di arbitraggio che riunisce tutte le parti coinvolte e che è presieduta da Heiner Geissler, un 80enne esponente democristiano amato e riverito. Se in Svizzera la democrazia diretta è uno strumento di tutti i giorni, in Germania no. Anzi l’istituto del referendum non esiste neppure a livello federale. La novità quindi è di rilievo.
Il ruolo di Geissler è diverso da quello dell’Osservatorio realizzato qualche anno fa per la Tav in Val di Susa. Quello era un organismo costituito dal governo per "far digerire" l’opera alle popolazioni locali; questo è un forum in cui proponenti e oppositori del progetto sono, almeno formalmente, gli uni di fronte agli altri su un piano di parità.
Clamoroso il successo. Le riunioni si tengono tutti i venerdì; non solo sono pubbliche, ma chi vuole può seguirle in diretta su internet o sulle tv pubbliche Swr (la tv locale) e Phoenix (una sorta di Cnn alla tedesca); ebbene, lo scorso 22 ottobre la prima ha avuto più ascolti che con la telenovela "Rose rosse" e la seconda con quasi 2 milioni di spettatori (dato fornito da «Stern»)è andata a un passo dal proprio record (battuto solo dagli attentati del 2001 alle torri gemelle di New York). Il tutto nonostante lo "show" sia tutt’altro che spettacolare (per chi volesse verificare di persona: http://www.stuttgarter-zeitung.de/stz/page/2679588_0_9223_-stuttgart-21-die-schlichtung-im-liveticker.html).
Lo stesso mediatore Geissler ha definito i dibattiti «un esperimento in democrazia». Ha notato che il dibattito è molto tecnico, ma che c’è lo sforzo di tutti di non usare un linguaggio troppo gergale. L’arbitrato ha già ottenuto un paio di risultati: le manifestazioni di piazza proseguono, ma con toni meno aspri che due mesi fa; e il dibattito si è focalizzato su fatti e dati a confronto. Le riunioni sono previste fino al 3 dicembre e il prossimo appuntamento – per gli appassionati – è fissato per stamattina. Come andrà a finire? Non è detto che la situazione si sblocchi e i politici sembrano per ora decisi ad andare avanti, nella speranza che l’opposizione si ammorbidisca. Ma le elezioni regionali sono dietro l’angolo, e una sconfitta dei Verdi sul progetto della stazione potrebbe trasformarsi in una vittoria nelle urne.