FRANCESCO MOSCATELLI, La Stampa 26/11/2010, pagina 29, 26 novembre 2010
Domani la spesa si fa per i più poveri - Ibambini sono stati spettacolari. Uno di loro, a un signore che gli obiettava di non sapere dove realmente andassero a finire gli alimenti raccolti, ha risposto che, se voleva, poteva venire la sera al magazzino del Banco Alimentare per vedere se quello che lui gli stava dicendo era vero oppure no»
Domani la spesa si fa per i più poveri - Ibambini sono stati spettacolari. Uno di loro, a un signore che gli obiettava di non sapere dove realmente andassero a finire gli alimenti raccolti, ha risposto che, se voleva, poteva venire la sera al magazzino del Banco Alimentare per vedere se quello che lui gli stava dicendo era vero oppure no». Maria Albano, una laurea in Economia e un lavoro come consulente nella pubblica amministrazione, trascorrerà la «Giornata nazionale della Colletta Alimentare» all’Ipercoop di via Serradifalco a Palermo. L’ha fatto anche l’anno scorso. Maria è uno dei 110 mila volontari con la pettorina gialla che domani stazioneranno con un banchetto davanti alle casse dei supermercati italiani per invitare i clienti a donare pasta, riso, scatolame e più in generale tutti gli alimenti a lunga conservazione (sul sito www.bancoalimentare.it c’è l’elenco di tutti gli 8100 punti vendita che hanno aderito). Fra di loro ci sarà anche il presidente della Fiat John Elkann, che parteciperà all’iniziativa nel supermercato Eataly di Torino. Tutto quello che verrà raccolto - l’obiettivo è poter superare le 8600 tonnellate e i cinque milioni di donatori del 2009 - verrà poi distribuito alle 8 mila strutture convenzionate con la Rete del Banco Alimentare, l’organizzazione no profit che ogni giorno si occupa di rifornire mense per i poveri, comunità per minori, banchi di solidarietà e centri d’accoglienza. Che ne hanno sempre più bisogno. Secondo un’indagine pubblicata da Guerini nel 2009, infatti, in Italia ci sono almeno 3 milioni di persone che vivono sotto la soglia della povertà alimentare. E le richieste di aiuto – anche da parte di intere famiglie – stanno progressivamente aumentando. «Nel 2009 abbiamo salvato dalla spazzatura oltre 78 mila tonnellate di alimenti - spiega Marco Lucchini, direttore generale della Rete Banco Alimentare -. Domani invitiamo tutti a fare la spesa per un motivo molto semplice: in un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando, i poveri, se vengono lasciati soli, rischiano di diventarlo ancora di più». Insieme con le difficoltà, però, aumentano anche gli sforzi e l’impegno del Banco alimentare. L’idea è che tutti possono dare il loro contributo. Quest’anno, ad esempio, grazie a un apposito volantino scritto in ideogrammi, aderirà alla Colletta anche la comunità cinese di Prato. Mentre in alcune regioni, fra i volontari, ci saranno gli studenti musulmani che frequentano Porto Franco, la struttura che aiuta gratuitamente i ragazzi nel doposcuola. «Tra i cinque pilastri della mia religione c’è anche il dovere di aiutare gli indigenti– conferma Mohamed Bouchbouk, 19 anni, nato in Marocco ma cresciuto a Milano -. Il fatto che partecipino musulmani e cristiani insieme vuol dire che è possibile collaborare». Non sono le uniche novità. Per la prima volta, infatti, saranno coinvolti anche i carcerati. Quelli dei penitenziari lombardi di Opera, Monza e San Vittore potranno acquistare e donare i generi di prima necessità dagli spacci interni mentre a Massa, in Toscana, 26 detenuti utilizzeranno uno dei loro giorni di libertà vigilata per raccogliere gli alimenti e per smistare i pacchi nei magazzini. «Li ho incontrati ieri - racconta Andrea Giusti, il responsabile provinciale della Colletta -. Hanno deciso di dedicare una giornata di libertà a questa iniziativa perché ci credono. Per le difficoltà materiali che devono affrontare giorno per giorno, però, sarebbero loro i primi ad avere bisogno dell’aiuto degli altri».