EGLE SANTOLINI, La Stampa 26/11/2010, pagina 13, 26 novembre 2010
LA LIBERTÀ È METTERSI UNA GONNA
Le loro nonne e le loro madri volevano i pantaloni, ora è la gonna il segno di emancipazione. Esporre le gambe è diventata la nuova frontiera della libertà femminile da quando le ragazze delle banlieue parigine non si arrischiano più a farlo, e per uscire da sole senza paura di aggressioni o sguardi cattivi indossano una tuta da ginnastica al di sopra di ogni tentazione.
Ecco dunque la giornata della gonna (ieri), inventata dall’associazione «ni putes ni soumises» (né puttane né sottomesse) che raccoglie le giovani delle periferie francesi strette fra patriarcato oppressivo e ricatto sessuale. La sottana corta come antiburqa, i pantaloni come cintura di castità. I simboli cambiano radicalmente di significato. O forse no. Dopotutto, nella Londra degli Anni Sessanta la minigonna disegnata da Mary Quant segnò una meravigliosa epoca di effervescenza del corpo e del pensiero.