Silvio Piersanti, il venerdì 26/11/2010, 26 novembre 2010
SCARPE
& PANTOFOLE, OVVERO IL CAMMINO DEI GIAPPONESI VERSO LA PERFEZIONE - Se i 128 milioni di giapponesi utilizzassero altrimenti il tempo e le energie che impiegano a togliersi e a mettersi scarpe e ciabatte, questo Paese sarebbe la prima potenza economica al mondo. Giudicate voi. Stamattina mi sono alzato e ho infilato le pantofole. Dopo due passi le ho tolte per accedere nella stanza del tatami (pavimento in fibra intrecciata), dove non si può andare con nessun tipo di calzatura. Poi, uscendo dal tatami, ho rimesso le pantofole. Quindi le ho tolte per entrare nella stanza da bagno e fare la doccia . Le ho rimesse uscendo dal bagno. Le ho tolte di nuovo per entrare nel gabinetto (separato dal bagno e più piccolo di quelli degli aerei), dove ho indossato un altro tipo di pantofole, che si usano solo nel gabinetto. Entrare in questo bugigattolo con le pantofole di casa è atto di rude maleducazione (le pantofole dovrebbero essere prontamente disinfettate con alcol). Non parliamo poi di andarci a piedi nudi: bisognerebbe fare una doccia per essere riammessi nella comunità famigliare. Viene da pensare: ma quanto devono essere sporchi i pavimenti di questi gabinetti! E invece no: ci si può specchiare. Poi ho tolto le pantofole da gabinetto e ho rimesso le pantofole da casa. Quindi le ho sfilate, ho calzato le scarpe per uscire e andare a una riunione dei genitori alla scuola di mio figlio decenne. Senza dimenticare di portare in un’apposita busta un altro paio di pantofole da indossare a scuola. Nell’ingresso, ho tolto le scarpe per mettere le pantofole portate da casa, lasciando le scarpe in un’apposita cassetta debitamente numerata, la stessa dove mio figlio lascia ogni mattina le sue scarpe per indossare le pantofole da scuola (che sono diverse dalle scarpe che usa per la ginnastica, che porta da casa in una busta e che si debbono mettere in lavatrice ogni volta che si usano). Uscito dalla scuola, ho tolto le pantofole, le ho chiuse nella busta e ho rimesso le scarpe. A casa, ho tolto le scarpe e messo le pantofole, per toglierle subito dopo, per andare al gabinetto con le apposite pantofole. Soddisfatto il mio piccolo bisogno, ho tolto le scarpe da gabinetto e indossato di nuovo quelle di casa. Che ho sfilato dopo pochi passi: volevo andare nella stanza del tatami per sedermi scomodamente sulle stuoie e guardare il tg delle 13. Mi aspettava un’altra mezza giornata con almeno due dozzine di infilamenti e sfilamenti. Anche dal dentista, neanche a dirlo, ho dovuto togliere le scarpe e indossare le pantofole offertemi con un inchino dall’infermiera. Uscendo, ho lasciato le pantofole e rimesso le scarpe. Che ho tolto tornato a casa… Chi ha gridato «basta!»? Voi o io? Io, non credo: qui in Giappone, ho imparato a urlare in silenzio.