A. Mig., Il Messaggero pag. 2 25/11/2010, 25 novembre 2010
DUE ANNI DI PASSIONE FRA TAGLI E PROTESTE SU RETTORI E ASSUNZIONI
Due anni di passione per la riforma Gelmini. Nel 2008 erano arrivate le linee guida del governo sull’università, ispiratrici della legge. Poi il testo che, ad oggi, non ha ancora ottenuto il sì definitivo. I rettori lo appoggiano insieme alla Confindustria. Mentre sindacati, ricercatori e studenti ne chiedono il ritiro: il ddl è ”pletorico, non premia il merito, non prevede risorse per l’università, non offre possibilità di carriera accademica ai giovani”. Queste le accuse. Chi difende il ddl, invece, vuole la riforma perché è da venti anni che si aspetta la revisione del sistema.
RETTORI. Dopo una modifica alla Camera è previsto un limite più rigido per i mandati dei rettori: ce ne sarà uno unico di 6 anni non rinnovabile. Prima erano due da 4 anni. Il capo di ateneo può essere sfiduciato dal Senato Accademico, ma è stato abbassato il quorum necessario. Secondo chi contesta il ddl i poteri del rettore sono stati ampliati dalla riforma.
CONTRATTI DI RICERCA. Per le nuove leve sono previsti solo contratti a termine (3+2+3 anni) che fanno presagire lunghi precariati a chi si oppone al ddl. Dopo questo periodo si può tentare di diventare professori. Per gli attuali ricercatori si apre uno spiraglio: 4.500 assunzioni da associato. La metà, però, di quelle promesse inizialmente.
GOVERNANCE. Senato Accademico e Consiglio di amministrazione avranno ruoli più distinti e meno componenti. Il primo sarà soprattutto un organo accademico, il secondo di alta amministrazione. Ma è polemica sui Cda: potranno decidere su apertura e chiusura dei corsi. E ci sarà una quota obbligatoria di membri esterni all’ateneo.
SCATTI DI STIPENDIO. La manovra estiva del governo ha cancellato gli scatti stipendiali fino al 2013 nella Pa. La riforma Gelmini introduceva per la prima volta scatti per merito nell’università. Per questo i finiani hanno voluto la conferma di questa norma. Ora ci sono i soldi: 18 milioni per il 2011, 50 per il 2012 e per il 2013.
RICERCATORI IN CATTEDRA. Un emendamento votato in aula alla Camera dice sì ai ricercatori in cattedra: chi è di ruolo dovrà riservare tra le 200 e le 350 ore (a seconda del contratto) all’insegnamento integrativo e ai servizi per gli studenti. Tempi e modi di questa attività sono decisi dagli atenei. Secondo voci critiche si apre all’obbligo di insegnamento per i ricercatori.
BORSE DI STUDIO. Con il Fondo per il merito arrivano le borse di studio per concorso. Chi vorrà accedere ai sussidi, se è alla prima iscrizione all’università, dovrà superare un test. Per le opposizioni il Fondo è una scatola non finanziata. La Lega ha vincolato il 10% delle borse di studio erogate dalle regioni agli studenti residenti.
RECLUTAMENTO. Per diventare professori associati e ordinari viene introdotta l’abilitazione nazionale attribuita da una commissione apposita. I posti sono poi assegnati tramite selezione pubblica dalle università. Chi contesta il ddl dice che non sono stati superati i concorsi locali: resta la possibilità di assumere i raccomandati.
MERITO. Il disegno di legge prevede un fondo per il merito del personale che è stato istituito nel passaggio al Senato. Il fondo viene alimentato con i mancati scatti al personale giudicato negativamente per il proprio lavoro. Gli stipendi dovranno essere sempre più legati alla reale operatività del personale che verrà giudicato periodicamente.