GIOVANNI DEL GIACCIO e DANIELE SPERLONGA, Il Messaggero pag. 10 23/11/2010, 23 novembre 2010
fare Il corpo senza vita del pensionato trovato nel pomeriggio in un pozzo Lorenza Di Brango M.S.G
fare Il corpo senza vita del pensionato trovato nel pomeriggio in un pozzo Lorenza Di Brango M.S.G.CAMPANO Il fuoco, gli spari, poi il suicidio: tre case date alle fiamme, in un caso distruggendo un intero piano. E alla fine il gesto più drammatico: Antonio Masci, settantacinque anni, si è gettato in un pozzo profondo venti metri, nel cortile dietro casa sua. Quindici anni di astio, di dissapori familiari, di incomprensioni che si sono conclusi in tragedia: c’è questo, stando alle ipotesi investigative, dietro a quanto accaduto a Monte San Giovanni Campano. Tutto è iniziato, secondo la ricostruzione dei carabinieri, nel 1996, quando il pensionato prestò dei soldi ad alcuni parenti, gli stessi ai quali in mattinata ha tentato di incendiare le case. Loro lo denunciarono per usura: due di quelle denunce vennero formalizzate e l’uomo subì un processo. Lui ha sempre negato ogni accusa, dicendo di aver fatto quel prestito in modo disinteressato. Il processo penale non è ancora arrivato al terzo grado di giudizio, quello definitivo, ma stamattina c’era invece un’udienza del procedimento civile per il risarcimento del danno, per 50.000 euro. E questo avrebbe fatto scatenare la follia nell’uomo. Masci ha messo a punto un disegno preciso: ieri, intorno alle 4.30 del mattino, ha preso il suo fucile e delle taniche di benzina, tentando di incendiare tre abitazioni, tutte vicine tra loro, in località Selva Piana, nella frazione Colli di Monte San Giovanni. In due casi il suo piano non è andato a buon fine: i proprietari si sono svegliati, udendo i colpi e-splosi, e hanno spento le fiamme che stavano iniziando a propagarsi. Nell’ultimo caso, però, è andata diversamente: il fuoco ha distrutto il primo piano di un’abitazione, all’interno della quale dormivano una donna e suo figlio, anche loro imparentati con Masci. Per fortuna si sono svegliati: sono rimasti intossicati dal fumo del rogo, e il figlio ha riportato anche delle ustioni ai piedi, mentre cercava di uscire dalla casa in fiamme. L’auto del pensionato, una Atos, è stata trovata lì vicino, così come il suo fucile. Le ricerche sono scattate immediate, con posti di blocco e l’ausilio anche di un elicottero. Ma non bisognava andare troppo lontano: il pensionato si era gettato in un pozzo vicino casa sua. Alle 14 la scoperta. Per recuperare il corpo è stato necessario svuotarlo in parte, con un pompiere che si è calato per riportare in superficie il cadavere. A casa sua, in una busta di plastica, i parenti hanno trovato dei soldi, circa 20.000 euro tra contanti e buoni postali. Poche righe per dire che quel denaro serviva anche per fare i regali di compleanno alla sua nipotina, e per spiegare che al suo funerale non voleva fiori. Tutto è stato sequestrato dai carabinieri, coordinati del maresciallo Avitabile e dal capitano Cesaro, che continuano ad inda-gare. Il corpo è a disposizione dell’autorità giudiziaria, nell’obitorio dell’ospedale di Frosinone. Vai alla homepage 25/11/2010