Varie, 25 novembre 2010
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Meneguzzo Roberto
• Malo (Vicenza) 6 febbraio 1956. Finanziere. Commercialista, fondatore di Palladio, insieme all’amministratore delegato Giorgio Drago ha aggregato «[...] una schiera di imprenditori locali praticamente sconosciuti fuori dalla regione ma ognuno con storie incredibili e portafogli gonfi di centinaia di milioni. [...]» (Marco Cobianchi, “Panorama” 1/4/2010) • «Dice uno che è vero, che la battuta c’è stata: ma che era, appunto, una battuta. Folklore. E poi leggenda metropolitana. Dice l’altro che no, quale battuta e quale leggenda? Loro due ai lati opposti del tavolo, quella volta, uno a vendere l’altro a comprare, ed è andata esattamente in questo modo: a lui che era il venditore “cercavano di far fare le due notte senza nemmeno un tramezzino”. Proprio lì però, nelle nottate francescane delle trattative in Mediobanca, Roberto Meneguzzo “studia” per la prima volta Giorgio Drago. [...] “Puntava a prendermi per fame. Ed è in situazioni così che capisci bene chi hai di fronte. Non solo il professionista: l’uomo”. Lui, Meneguzzo, ha deciso allora - 1989, cessione della Palladio Leasing - che tanto il primo quanto il secondo gli piacevano. Una stima destinata a durare. Dieci anni dopo quell’ incontro Drago (nel frattempo passato da Gemina e Hdp) approda al suo fianco in Palladio. [...] Lavorare senza comparire: è la quintessenza del mestiere di banchiere così come Drago l’ha imparato alla Mediobanca di Enrico Cuccia e Francesco Cingano. Meneguzzo no, Meneguzzo quella Mediobanca l’ha conosciuta dal lato opposto del tavolo, appunto. Ma anche lui, che in quegli anni (inizio degli Ottanta) faceva il commercialista a Vicenza, un link con “il santuario” (e i suoi comandamenti) dell’allora via Filodrammatici ce l’aveva. Un giorno gli avevano presentato Cingano. Fu grazie a Cingano che andò a fare la prima esperienza professionale negli Usa. E fu negli Usa che scoprì il nascente fenomeno leasing, che del leasing fece la sua prima “creatura” al ritorno in Italia, nell’80, che a partire da quella “creatura” (e dalla succitata cessione) ha costruito una boutique del private equity [...]» (Raffaella Polato, “CorrierEconomia” 22/10/2007).