Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  novembre 25 Giovedì calendario

IL RAPPORTO SUI FANNULLONI? IN APPALTO

Chi è Augusto Pistolesi lo ha spiegato quattro anni fa Gianfranco Rotondi al giornalista del Corriere Aldo Cazzullo: «È un mio compagno di scuola». Dunque un rapporto che nasce quando entrambi avevano i calzoni corti e continuato nel tempo. Perché oltre a essere collega di partito di Rotondi (la Nuova Dc) Pistolesi l’ha pure seguito al ministero per l’Attuazione del programma. È infatti il suo consigliere giuridico. Conosceva questi dettagli Pietro Ichino quando, il 16 novembre scorso, ha presentato alla Commissione per la valutazione delle pubbliche amministrazioni, ovvero quella che doveva essere l’autorità «antifannulloni», un’interrogazione al peperoncino? Il senatore democratico ha chiesto al presidente della Civit, Antonio Martone, spiegazioni circa una consulenza da 50 mila euro assegnata a Pistolesi. Spiegazioni rese necessarie, secondo Ichino, dal fatto che «nel suo curriculum compaiono soltanto una sua esperienza decennale come consigliere municipale del Comune di Avellino, la pubblicazione 17 anni or sono di un saggio su di un’oscura rivista avellinese e alcune consulenze di durata e oggetto non precisati». A essere sinceri nell’elenco c’è anche un incarico da assessore all’urbanistica nel capoluogo dell’Irpinia. Ma non è tanto il curriculum del consigliere giuridico del ministro (avellinese doc) Rotondi ad aver suscitato la curiosità del senatore del Pd, quanto la natura «non meglio specificata» dell’incarico. E poi i criteri con il quale il consulente è stata individuato e selezionato.
Leggete che cosa ha risposto Martone a Ichino: «L’incarico conferito al dottor Pistolesi ha un oggetto preciso, quello di curare i rapporti con il ministro per l’Attuazione del programma di governo e la redazione della bozza di relazione annuale al titolare di tale dicastero». Traduciamo. In base al decreto che l’ha istituito, l’organismo presieduto da Martone ha l’obbligo di presentare una relazione annuale al ministro Rotondi. E a chi dà l’incarico di prepararla? Al consigliere giuridico di Rotondi. Roba da trasecolare: l’autorità «antifannulloni» che si comporta da «fannullone» appaltando all’esterno le proprie incombenze? Perché di solito la relazione annuale sull’attività svolta, come avviene per ogni authority, la prepara chi ha svolto l’attività. E mai, a pagamento, il destinatario del rapporto. Soprattutto se questi è il governo e sull’intestazione dell’autorità fa bella mostra di sé la parolina "indipendente": Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche.
Per giunta Martone ammette candidamente che l’ex compagno di scuola del ministro sarebbe stato indicato dal ministro in persona, «contattato preliminarmente al fine di conferire l’incarico». E con quale ratio? Intanto perché «tale ministro è il destinatario dell’unica relazione annuale che la Commissione deve redigere annualmente (è scritto proprio così, ndr) ». Ma c’è anche un altro motivo che «giustificava» la «consultazione» con Rotondi. Un motivo semplicemente strepitoso. Il fatto è che al ministero dell’Attuazione del programma sopravvive un organismo che potrebbe avere sulla carta compiti analoghi a quelli della Commissione. È previsto da una norma del 1999 che nessuno ha mai pensato di abolire. Si chiama: «Comitato tecnico scientifico per il coordinamento in materia di valutazione e controllo strategico nelle amministrazioni dello Stato», ed è presieduto dall’ex ministro del Bilancio Paolo Cirino Pomicino. Alle sedute, per inciso, partecipa anche il consigliere giuridico del ministro, cioè Pistolesi. Ragion per cui alla Commissione hanno ben pensato, si intende sempre «all’unanimità», di evitare di pestarsi i piedi con quel Comitato affidando l’incarico di fare la relazione annuale addirittura a uno che siede lì dentro. Sarebbe come dire alla «concorrenza», anche se la parola fa ridere. E pagando 50 mila euro. Precisa però Martone che «la corresponsione del compenso è subordinata alla valutazione dell’attività espletata da parte della Commissione»: ci mancherebbe altro.
Sergio Rizzo