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 2010  novembre 25 Giovedì calendario

MICHELLE: NESSUN REGALO. IL MIO E’ UN FILM GRANDIOSO —

«Cosaaa?». Signora Michelle Bonev, mi spiace, ma...
«No, guardi: non me la ripeta neppure quella domanda, capito?». Si calmi, parliamone. «Uff!... è assurdo, orrendo... Io sono una produttrice, un’attrice, una sceneggiatrice, una scrittrice! Merito rispetto, va beneee?».
Signora, la prego, non faccia così.
«Cosa vuol sapere, eh? Vuol sapere se me lo hanno regalato, quel premio? No, no e ancora no! Io, quel premio, me lo sono meritato. Perché il mio film, "Goodbye Mama", è un film grandioso. Punto e basta!... Tra l’altro, io...». Tra l’altro cosa? «Io nemmeno lo conosco il ministro Bondi».
Però il ministro avrà visto il suo film.
«Non lo so. Ignoro la prassi ministeriale. Immagino comunque che qualcuno, se hanno deciso di premiarmi, il film lo abbia visto».
Quando ha appreso che sarebbe stata premiata?
«Una settimana prima della cerimonia... pensi che il film non era ancora del tutto pronto e...».
Scusi: ma se il film non era pronto, cosa hanno visto al ministero?
«Senta, mi ascolti: io ho capito che qui vogliono fare fuori Bondi, vogliono sfiduciarlo... ma non accadrà attraverso di me. Okay?».
Chi le ha comunicato di aver vinto quel premio?
«Mi è stato recapitato un invito. C’era scritto che il ministro Bondi non sarebbe potuto intervenire e che, al suo posto, avrebbe inviato una persona di sua fiducia».
Chi le consegnò, poi, il premio? «Il ministro Mara Carfagna». E cosa le disse? «Che il film l’aveva commossa». Commossa? «Guardi che il film racconta un dramma familiare, la vita di una madre, due figlie, una nonna...». Va bene, però... «Non le interessa, vero?». Al contrario, signora. «Sa qual è il problema? Il problema è che qui in Italia quelli che fanno il cinema si lamentano in continuazione... chiedono fondi, soldi... ma nessuno che ammetta: sono vent’anni che faccio film e nessuno viene a vederli... Io invece...». Lei? «Qualcuno che andrà a vedere la mia opera, quando uscirà a primavera, ci sarà... perché io, in quanto a popolarità, sto tra Papa Giovanni XXIII e Gino Bartali». Non la seguo. «La mia fiction, "L’uomo che sognava con le aquile", nel 2006, ebbe un successo di pubblico superiore a quella sul famoso ciclista e secondo solo a quella sul Papa Buono». Sempre su Raiuno. «Dove vuole arrivare?». Lei lo sa, credo. « Ad Agosti no Saccà ? Ancoraaa...».
Nel 2003, lei condusse il Dopofestival di Sanremo e Pippo Baudo non nascose il suo fastidio. Il direttore generale dell’epoca era, appunto, Agostino Saccà.
«E volevano cacciarlo. Così inventarono la storia che fosse lui ad avermi raccomandata... e adesso, ecco, accidenti, la storia si ripete: ora siccome vogliono fare fuori Bondi e magari pure Berlusconi, tirate fuori il dubbio che quella targa di Venezia sia mezza falsa...».
Signora, il titolo del suo film non era neppure inserito nel programma ufficiale del Festival...
«E allora? Un Festival non può fare una sorpresa al suo grande pubblico?».
Dopo la premiazione ricevette i complimenti da Berlusconi?
«Oh, certo.. Me li fece pervenire attraverso il ministro Galan...».
(Dragomira Bonev, in arte Michelle Bonev, è nata a Bourgas, in Bulgaria, nel 1971. «Arrivai in Italia a 18 anni, scappavo dal comunismo con venti dollari in tasca e un paio di scarpe gialle. Vidi molte vetrine addobbate, e rimasi sorpresa: mi spiegarono che era il 14 febbraio, la festa degli innamorati. In quel momento capii che l’Italia era il Paese giusto per me...») .
Fabrizio Roncone