Americo Bonanni, varie, 25 novembre 2010
I RIVALI DELL’IPAD, PER VOCE ARACIO
E’ un rituale che si ripete da decenni nel mondo dell’informatica: Apple lancia sul mercato un nuovo prodotto, i concorrenti minimizzano, dichiarandone l’inutilità, e dopo poco si mettono a imitare l’idea. Nascono così i prodotti “Apple-like”, a volte anche migliori di quelli presentati da Steve Jobs.
E’ andata così nel 1984 con il primo Macintosh, quando fu aperta la via commerciale all’interfaccia grafica per i pc, fatta di finestre, mouse e doppio click, sulla quale Windows ha poi costruito la sua fortuna. In tempi recenti, iPod e iPhone hanno dato una scossa simile al modo di ascoltare la musica e di telefonare. E anche qui, decine di prodotti analoghi sono subito arrivati.
Ora tocca all’iPad, prodotto nel quale non tutti credevano, forse neanche all’interno della Apple. Tant’è vero che lo stesso Jobs decise di posticiparne l’uscita, anche se sviluppato prima dell’iPhone. Ci furono poi le obiezioni degli specialisti: la mancanza di connessione telefonica, l’assenza di porte Usb e di una telecamera. Il risultato fu una previsione di vendite non eccelsa, rapidamente smentita dai fatti. Richiesta doppia rispetto al previsto: un milione di pezzi venduti in metà tempo rispetto all’iPhone.
Non è solo questione di tecnologia. I componenti elettronici, gli accessori, le caratteristiche, la velocità dei processori o la durata delle batterie sono in fondo alla portata di tutte le aziende. Ciò che differenzia Apple da tutti gli altri è l’idea innovativa e la capacità di venderla. Il concetto di tablet pc, fatto tutto da uno schermo touch, ultraportatile, non è certo nuovo, circola dagli inizi degli anni ’90 con sistemi ormai dimenticati (tra i quali il Newton della stessa Apple).
Il successo dell’iPad si deve al cosiddetto “look and feel”. Niente pennini, ma solo dita su uno schermo multitouch (i pennini non funzionano proprio se si prova a usarli). E poi la facilità di aprire, spostare, sistemare tutto sullo schermo. Questa sensazione di immediatezza e leggerezza nell’uso si accompagna a tutte le funzioni che, grazie alle centinaia di migliaia di applicazioni (apps), fanno diventare l’iPad una macchina capace di fare di tutto, dalla semplice navigazione su internet alla multimedialità di film e musica, dai videogiochi alla possibilità di scrivere testi. Fino a leggere giornali, riviste e i libri (in competizione con i veri e propri e-reader, come il Kindle di Amazon).
Usciti i dati di vendita, gli altri produttori hanno impiegato poco tempo a lanciare la sfida. Le tecnologie per fare un pad, in fondo, sono le stesse usate per gli smartphone: i processori da 1 Mhz, gli schermi, persino il sistema operativo.
Tra modelli già disponibili e in arrivo a breve, per Natale la scelta sarà vastissima. Ecco una piccola panoramica, in cui domina il sistema operativo Android.
• Samsung è in prima linea, grazie alla sua grande capacità tecnologica (praticamente costruisce tutti i componenti in casa) e alla sua esperienza con i telefonini. Il suo Galaxy Tab offre uno schermo da sette pollici, Gps, capacità wireless e Bluetooth, telecamera frontale e supporto per le memorie flash. Tutto governato dal sistema operativo Android 2.2 Froyo. Di fatto è la versione potenziata del telefonino Galaxy S (infatti può telefonare). Più piccolo dell’iPad (che ha lo schermo da 9,7 pollici), più grande di uno smartphone, costa poco meno di 700 euro. E Samsung sta preparando anche un Galaxy Tab allargato, fino a 11 pollici, magari con display basato su tecnologia super Amoled (a led organici). Un prototipo è stato già presentato alla fiera Fpd di Tokio e i primi modelli potrebbero essere in circolazione entro la prima metà del 2011.
• Molto più economico è l’Advent Vega, da poco in vendita in Inghilterra a 250 sterline (280 euro). 10 pollici di schermo con tutte le connessioni possibili, dalla rete 3G al wireless al bluetooth. Completano il quadro una telecamera frontale, uno slot per schede di memoria Sd e un connettore Hdmiper collegarlo ad una tv. Grazie alla capacità 3G dovrebbe potre essere utilizzato anche come telefonino.
• Archos 70 e Archos 101 sono due tablet rispettivamente da 7 e 10,1 pollici. Il più piccolo può andare, a seconda della memoria, da 250 a 300 euro. Caratteristiche di base sostanzialmente identiche al Vega, tranne per il fatto che non può navigare collegandosi al sistema cellulare 3G. Questo lo rende anche incapace di effettuare telefonate. La mancanza del 3G è un aspetto fortemente limitante rispetto agli altri modelli, anche se l’azienda sostiene che si può compensare collegandolo via bluetooth ad un telefonino.
• L’azienda Elonex offre ad un prezzo estremamente competitivo una piccola gamma di tab eTouch. Sono nove, presentati alla fiera Ifa 2010 di Berlino. Diversi per grandezze (da 5 a 10 pollici), memoria disponibile e sistema operativo (vanno dall’Android 1.6 al 2.1), hanno il minimo indispensabile, con qualcosa di interessante: Usb mini e standard, lettore di microSd, uscita Hdmi video e persino un connettore di rete locale Lan (ridotto, bisogna comprare un adattatore). I prezzi sono decisamente contenuti: si parte da 180 euro. Aspetti negativi: niente connessione 3G, quindi neanche possibilità di telefonate, e una batteria scarsa: 3 ore a fronte delle 10 dei concorrenti.
• Con Adam, la Notion ink offre qualcosa di diverso. Il suo schermo da 10 pollici viene utilizzato per eseguire applicazioni con finestre ridotte. Fino a tre programmi possono essere visualizzati contemporaneamente in multitasking. Una tecnica sviluppata specificamente, anche se la base rimane Android. Altra caratteristica: lo schermo con tecnologia Pixel Qi, che dovrebbe superare il problema degli Lcd normali (anche dell’iPad) che diventano quasi invisibili sotto il sole. Prezzo: da 350 euro in su. Quanto all’autonomia, 16 ore dichiarate con la sua batteria, e in arrivo modelli con batterie intercambiabili. Ultima particolarità: la possibilità di spegnere la retroilluminazione dello schermo.
• Il Viewsonic, Viewpad grazie aun processore Intel Atom, permette di scegliere tra due sistemi operativi: Windows 7 oppure Android 1.6. Costa 550 euro circa, ma manca di connessione gsm 3G.
• Ci sono poi i colossi dell’informatica. Toshiba propone Folio 100: 10,1 pollici di schermo per un prezzo di 400 euro che diventano 500 se si vuole la connessione 3G. La Dell punta invece al piccolissimo: il suo Streak ha un video di appena 5 pollici. Fedele alla sua linea di prodotti business, Dell ha appoggiato all’Android una sua interfaccia, Stage Ui, che offre capacità avanzate per l’ufficio. Streak può anche effettuare telefonate e ha applicazioni specifiche per videoconferenze. Partito con una versione Android precedente, è in corso l’aggiornamento alla 2.2.
• Microsoft promette per Natale un tablet con sistema operativo Windows 7 adattato. Rim invece si riserva gli inizi del 2011 per il Blackberry PlayBook. Annunciato sotto i 500 dollari, sarà pensato per il mondo business. Sette pollici di schermo e solo connettività Wi-fi. Per collegarsi via 3G bisognerà accoppiarlo ad un telefonino Blackberry.
Ma i tablet sostituiranno i computer portatili? I dati sono contrastanti. Secondo alcuni sondaggi, c’è stata effettivamente una flessione nel 2010 nella vendita dei laptop. Altri dati, della Gartner, mostrano però un aumento complessivo nella vendita di pc. La tesi portata avanti da Microsoft è che i tablet non andranno a scapito dei computer più tradizionali, ma semplicemente estenderanno il mercato. È innegabile il disagio per molti a usare la tastiera virtuale dei tablet. Ecco perché quasi tutte le aziende offrono come accessorio una tastiera vera collegabile all’apparecchio.
Dagli e-book potrebbero arrivare novità interessanti, e forse qualche minaccia ai tablet. Intanto il loro schermo e-ink è unico: lo si vede benissimo sotto il sole, quando gli Lcd scompaiono letteralmente. Poi non hanno illuminazione, e proprio per questo le batterie hanno una durata maggiore. Fino a oggi era in bianco e nero, ma un’azienda cinese ne ha annunciato una versione a colori. Con il giusto sistema operativo e le giuste applicazioni potrebbero vincere la sfida con i tablet.