GUIDO RUOTOLO, La Stampa 25/11/2010, pagina 11, 25 novembre 2010
Napoli. Sulla città il vento dell’indifferenza - Un vento freddo che sicuramente arrivava dal Nord, ha trasformato ieri mattina uno scroscio di pioggia in una grandinata violenta, con chicchi di ghiaccio che sembravano palline di ping pong
Napoli. Sulla città il vento dell’indifferenza - Un vento freddo che sicuramente arrivava dal Nord, ha trasformato ieri mattina uno scroscio di pioggia in una grandinata violenta, con chicchi di ghiaccio che sembravano palline di ping pong. Ci volevano pure il vento freddo del nord e la pioggia, che ha appesantito quel manto di rifiuti che sommerge la città. Ci voleva pure Umberto Bossi ad alimentare la protesta del Nord contro la possibilità di accettare una quota di rifiuti napoletani, e a sollecitare la magistratura un altro po’ ad arrestare il sindaco di Napoli, Rosa Iervolino. Stiamo parlando di appena un camion di rifiuti a testa, se tutte le regioni dicessero di sì. Insomma, settecento tonnellate di «fresco» al giorno, per tre mesi da esportare fuori regione. E invece sulla emergenza rifiuti si sta consumando un braccio di ferro tra chi (l’opposizione) chiede a gran voce la dichiarazione dello stato di emergenza, perché sarebbe il riconoscimento del fallimento del governo Berlusconi. E chi (la maggioranza i vertici istituzionali) accusa l’opposizione di aver provocato questa crisi perché non fa la differenziata (Napoli). Quando poi i dati reali raccontano che Napoli è al 19%, la Regione Campania, al 13% e la provincia di Napoli all’11%. E’ campagna elettorale a Napoli e Salerno, ed evidentemente non si risparmiano colpi bassi. Si naviga a vista, si cercano disperatamente altre due discariche da aprire in provincia di Napoli, si aspetta la solidarietà delle altre regioni e intanto diecimila tonnellate di monnezza sommergono Napoli e Provincia. «Nulla a confronto delle 250.000 tonnellate del 2008 - commenta il governatore Stefano Caldoro - oggi il ciclo di raccolta e smaltimento funziona comunque». E il governatore adesso, con la sua sapienza politica riconosciuta deve individuare i due commissari con poteri straordinari che sovrintenderanno alla costruzione degli inceneritori di Napoli e Salerno. Così come è stabilito dal decreto legge del governo. «Credo che li sceglierò nel mondo dell’alta magistratura, come il Consiglio di Stato, o tra i vertici della pubblica amministrazione o tra chi ha maturato esperienze a livello di prefetti». Mastica bile e polemiche, il presidente della Provincia di Salerno, Edmondo Cirielli, Pdl ex An, che se la prende con il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, e, soprattutto, con la ministra Mara Carfagna, sua avversaria politica interna al Pdl. «Il decreto legge - dice polemicamente rivolto alla ministra Carfagna - dà più poteri alla provincia. Di certo, potere interdittivo rispetto alla Regione. E poi, l’assessore regionale Romano è un mio uomo, fa riferimento a me... la Carfagna ha perso la sua battaglia...». E’ convinto, Cirielli, che il suo bando per l’inceneritore di Salerno andrà in porto. Che il colpevole dei ritardi è solo il sindaco De Luca e che è colpa sua se dovrà riaprire (tra le proteste annunciate) la discarica di Serre, quella di Macchia Soprana. E’ una maledizione, l’assenza di fiducia della popolazione nei confronti delle istituzioni. «Un sacrificio, l’ultimo, poi metteremo in sicurezza la discarica, procederemo alla sua bonifica, sarete ricompensati con i risarcimenti...». Con che faccia i vari Bertolaso-Pinocchio andranno a Serre a spiegare che la discarica andrà riaperta. Il sindaco di Serre, Palmiro Cornetta, annuncia proteste. Tutti contro tutti. Nord contro Sud, Serre contro la riapertura della sua discarica, maggioranza contro l’opposizione, e viceversa. E poi il presidente della Provincia di Salerno contro il sindaco di Salerno, e contro la ministra Mara Carfagna. E la ministra contro i Casalesi del suo partito. L’emergenza rifiuti sta diventando un po’ un pretesto. Per la politica e le istituzioni è anche come trovarsi di fronte a uno specchio.