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 2010  novembre 25 Giovedì calendario

VIA DELLA MAGLIANA, L’INVASIONE DEI ROM

Lo struscio va avanti a tutte le ore. Via della Magliana, all’altezza di Villa Bonelli, si è ripopolata di nomadi. Il bivacco comincia la mattina presto e prosegue fino a notte. Punto di ritrovo è il marciapiede davanti al supermercato Lidl, a decine si piazzano qui rovistando di continuo nei cassonetti. Furgoni con le targhe più varie stazionano nel parcheggio, scaricano persone, ne caricano altre. Altro assembramento alla fermata dell’autobus, qualche metro più in su. Carrelli alla mano, i rom si spostano verso gli accampamenti, molti dei quali sono (ri)sorti sotto il viadotto della Magliana, nascosti, ma neanche troppo, tra canne e piloni.
Eppure qui c’era stato uno sgombero all’inizio di settembre. Per qualche giorno il quartiere si era svuotato di queste presenze mal tollerate, ma dopo qualche giorno i rom sono tornati a centinaia, «molti più di prima», afferma Carlo, un cinquantenne più sconsolato che arrabbiato. Francesco, invece, è uno studente universitario che non vuole passare per razzista: «Ma capiscimi - spiega con sguardo allarmato - è una questione di sicurezza, il quartiere è completamente in mano loro, appena fa buio neanche io cammino su questa strada volentieri, figurati mia nonna».
In effetti, la quantità di rom che si vede da queste parti è decisamente sopra la media della città. Su questo tratto della Magliana ne passano (o sostano) a centinaia. Gli abitanti, per il momento, si limitano a scuotere il capo e a raccogliere firme per chiedere altri sgomberi, ma «la situazione può esplodere da un momento all’altro», denuncia Roberto, impiegato in una ditta della zona. I nomadi di questa strada raramente chiedono l’elemosina, ma la presenza è massiccia e i traffici sospetti.
Avventurandosi sotto il viadotto, poi, si scoprono baracche di vario tipo, alcune ben strutturate, altre più improvvisate. Mobili, sedie e uno stendino occupano anche la pista ciclabile. Da qui passano molte auto che arrivano da Fiumicino, dai finestrini dei pullman e dei taxi dei turisti le baraccopoli sono praticamente i primi insediamenti urbani della Capitale che si colgono.
Dietro al supermercato Lidl, in via della Magliana nuova, c’è la stazione di Villa Bonelli, a fianco la caserma dei carabinieri, e due passi più in là sosta un camper, «si sono accampati qui da mesi, ma nessuno dice niente», spiega Veronica L. una cinquantenne che ha consiglia alla madre di non uscire da sola dopo le cinque: «Era una via tranquilla, ora ho paura». Appena finisce di parlare arriva un ragazzo e porta dei pacchi dentro il furgone attrezzato, «era il mio quartiere», dice sconsolata.
«Sicurezza» è la parola che ripetono tutti, con la forte sensazione di non averne abbastanza. «Non vorrei esagerare», premette la signora Emma, «ma questi hanno degli sguardi tipo quelli della Banda della Magliana, e lo dice una che quegli anni li ha vissuti proprio in queste strade».