Andrea Sechi, ItaliaOggi 24/11/2010, 24 novembre 2010
AMAZON.IT DAI LIBRI AL MICRONDE
Diego Piacentini, l’italiano numero due di Amazon dopo il fondatore Jeff Bezos, parla del più grande lancio, per categorie di prodotti, finora fatto dalla sua società. Amazon.it, infatti, non solo avrà da subito libri, cd e dvd come accadeva di solito per i siti locali al debutto, ma avrà un totale di otto categorie, fra cui elettronica, videogiochi, giocattoli, piccoli elettrodomestici.
E le merceologie sono destinate a crescere nel tempo così come con l’inizio del 2011 arriverà il marketplace, la possibilità per altri operatori di aprire un proprio spazio su Amazon.it per vendere nuovo o usato.
Così il gigante delle librerie online, ma ormai dell’e-commerce tout court, ha fatto ieri il suo debutto in Italia (si veda ItaliaOggi del 19 novembre), unico paese del G8 in cui non era presente. Non si tratta di un ingresso deciso per via delle manovre che qui si fanno intorno agli ebook, ha spiegato a questo giornale Piacentini, la cui carica è di senior vice president international retail di Amazon.com. E d’altronde lo dimostra il fatto che ancora non c’è la versione italiana del Kindle, il lettore di libri digitali di Amazon (acquistabile dall’estero), mentre l’accento viene messo sui 2 milioni di titoli su carta presenti di cui 100 mila in italiano (gli ebook in questa lingua sono 2 mila, soprattutto di autori i cui diritti sono scaduti).
Per altro il catalogo di Amazon.it è integrato con quello europeo laddove gli editori diano la possibilità di vendere i propri libri in diversi paesi.
Il vero concorrente di Amazon.it è insomma eBay e tutti coloro che fanno e-commerce, anche se, ha detto Piacentini, «Amazon è un motore, quando la marea sale tutte le barche solide salgono con lei», per dire che tutto il mercato del commercio elettronico, oggi all’1% della distribuzione italiana, ne sarà avvantaggiato. Senza sottovalutare una modalità di acquisto a cui si dà ora poco peso, quella con i dispositivi mobili.
Per quanto riguarda i costi di spedizione, uno dei deterrenti nel commercio elettronico, gli utenti possono scegliere l’abbonamento Amazon Prime, che per 9,99 euro permette di avere spedizioni illimitate per un anno in due o tre giorni (un solo giorno con sovrapprezzo), mentre le spese sono comunque gratuite per gli ordini superiori ai 19,99 euro. La promozione per il lancio, è uno sconto del 30% su tutti i libri fino a Natale.
La campagna di affissioni che si è vista in Italia è un’altra eccezione rispetto a quanto fatto finora negli altri paesi per il lancio, perché Amazon, che nell’ultimo trimestre ha visto le vendite cresce del 39% a 7,5 miliardi di dollari, difficilmente fa pubblicità, se non in una certa misura in rete. Per il resto soprattutto il passaparola fra gli utenti ha fatto la sua parte.
Domanda. Piacentini, nel 2003 disse a ItaliaOggi che il problema per l’e-commerce italiano era la distribuzione, la lentezza delle consegne, per questo Amazon aveva deciso di non aprire il suo sito qui. Cosa è cambiato?
Risposta. Direi che siamo migliorati anche noi come azienda. Nei sistemi informatici che usiamo, nei rapporti con il cliente, riusciamo a operare bene con molti più paesi di prima. Siamo qui perché siamo sicuri che l’Italia apprezzerà il nostro ampio assortimento di prodotti, la precisione con cui lavoriamo e la velocità delle consegne.
D. Quale è il segmento di offerta su cui puntate di più?
R. Ormai è abbastanza chiaro che Amazon non vende solo libri ma molti tipi di prodotti in pronta consegna. Perché questo è importantissimo: chi acquista non vuole aspettare due settimane, vuole i prodotti subito.
D. Per Amazon.it si parlava del 2011, c’è qualcosa che vi ha fatto anticipare l’apertura?
R. No, semplicemente per noi questo era il momento, dopotutto l’ultima apertura che abbiamo fatto è del 2004 in Cina.
D. In Italia gli editori si stanno attrezzando per gli ebook, in realtà con il fisiologico ritardo rispetto agli Stati Uniti, questo ha giocato un ruolo nelle vostre scelte?
R. Intanto è un cliché che gli italiani siano in ritardo. Noi vendiamo Kindle da tre anni, e molti sono stati acquistati anche in Italia, e abbiamo 2 mila titoli in italiano. L’ebook, poi, non è un fenomeno solo italiano, è un cambiamento di mercato, e come tale crea confusione, porta a una riorganizzazione. In ogni caso è un trend che non si può ignorare. L’anno prossimo noi prevediamo di vendere a livello globale più ebook che libri di carta.
D. Quali editori ci saranno, avrete esclusive?
R. Ci saranno tutti gli editori e non facciamo esclusive.
D. Ma come hanno accolto il vostro arrivo?
R. Siamo molto soddisfatti, ci hanno accolto bene, dai grandi ai piccoli, per altro questi ultimi trovano un sbocco che difficilmente hanno altrove. Così come siamo riusciti a stabilire un ottimo rapporto con la logistica.
D. Avete un team per l’Italia diviso in alcune delle sedi europee, la sede nella penisola non è in programma?
R. Abbiamo un team per l’Italia e questo per ora basta, dopotutto per chi acquista è indifferente sapere dove sta la scrivania di chi opera.