Sergio Rizzo, Io Donna n.47 20/11/2010, 20 novembre 2010
COLPO DI GRAZIA ALL’ITALIANO
Vengono in mente migliaia di modi con cui si possono recuperare senza alcuno sforzo 648 mila euro nel bilancio dello Stato. Per esempio rinunciando a una decina di auto blu tipo Audi quattromiladuecento di cilindrata che vanno tanto di moda adesso per le trasferte di ministri e sottosegretari. Per esempio, con una microscopica spuntatina alle spese voluttuarie della Camera e del Senato, dove si è arrivati a spendere 4.400 euro per acquistare 50 asciugamani di lino destinati al bagno degli ospiti dell’appartamento presidenziale. Per esempio, evitando di utilizzare gli aerei della presidenza del Consiglio come taxi. Ma se proprio, per chissà quale recondito
motivo, si voleva colpire un ente pubblico, non c’era forse di meglio? La buttiamo lì: il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro. Invece la forbice del Tesoro, per risparmiare 648 mila euro, si è crudelmente accanita sulla Società Dante Alighieri fino a rischiare di ammazzarla.
Prima tirava avanti con uno stanziamento pubblico di un milione 700 mila euro. Poi l’hanno ridotto a un milione 248 mila euro l’anno.
Adesso quell’ente fondato nel 1889 da Giosuè Carducci dovrà cavarsela con 600 mila euro, il 53,5 per cento in meno rispetto al 2009. Tanto vale, si legge fra le righe di una lettera che il segretario generale Alessandro Masi ha spedito l’estate scorsa a Franco Narducci, vicepresidente della commissione Esteri della Camera, chiudere baracca e burattini.
Avvilente, se si paragonano i miseri fondi che il nostro Paese destina a un ente che ha il compito di promuovere la lingua e la cultura italiana in tutto il mondo con le decine se non centinaia di milioni di euro che altri in Europa impegnano per questa missione, come hanno denunciato Fabio Fazio e Claudio Abbado durante la trasmissione televisiva Vieni via con me. Qualche numero: per il 2010 il British Council ha a disposizione 220 milioni di euro, il Goethe-Institut 218, lo spagnolo Cervantes 90, il portoghese Camões 13 e Alliance Française 10,6. Avvilente, considerando quello che fa la società presieduta dall’ambasciatore Bruno Bottai, figlio di quel Giuseppe Bottai ministro del governo fascista che viene considerato il padre della legislazione italiana sui Beni Culturali. La Dante Alighieri ha 423 comitati in tutto il mondo, dall’Argentina fino all’estremo oriente della Russia, che organizzano migliaia di corsi di lingua italiana frequentati da circa 200 mila persone.
vi chiederete: e tutto questo con un milione 248 mila euro? Certamente no. Nemmeno Mandrake ci riuscirebbe. La rete della società, che opera di fatto per i ministeri degli Esteri e dei Beni culturali, si basa essenzialmente sul volontariato. E i
corsi, naturalmente, sono a pagamento. Però quei soldini servono a mantenere la sede centrale di Roma, a piazza Firenze. Senza quella, sarebbe difficile tenere in piedi tutto il resto. A meno che...
Volendo pensare male, si potrebbe immaginare che l’obiettivo sia proprio quello. Il clima politico, del resto, non sembra molto favorevole a rilanciare i valori nazionali. Tornano alla mente le campagne leghiste dell’estate appena passata per obbligare gli insegnanti meridionali a imparare i dialetti del Nord, le frequenti denigrazioni del tricolore (un’abitudine che ha preso piede anche al Sud), il Sole delle Alpi stampato perfino sugli zerbini delle scuole. Come tornano alla mente gli slogan dei neoborbonici e dei movimenti autonomisti e indipendentisti che nel Mezzogiorno stanno spuntando come i funghi. Per non parlare dell’indifferenza, se non proprio del fastidio, con il quale i nostri politici si stanno preparando alla ricorrenza dei 150 anni di Stato Unitario. Al punto da aver già stabilito, incuranti della comprensibile irritazione del presidente della Repubblica, la data delle prossime elezioni politiche per il 27 marzo, talmente a ridosso dell’anniversario storico (17 marzo 2011) da farlo letteralmente scomparire dall’agenda del Paese. E volete che qualcuno in questa situazione si prenda cura di una bazzecola come la lingua italiana? Dante Alighieri: chi era costui?