Francesco Borgonovo, Libero 24/11/2010, 24 novembre 2010
LA RECITA DI GRILLO: HO I FIGLI DISOCCUPATI
Non c’è nulla di più doloroso che vedere un padre struggersi per il futuro dei propri figli, passare le notti insonni e sudate per il timore che non riescano a farsi strada, a costruirsi una famiglia, a trovare un lavoro che dia loro il pane. Dunque solidarizziamo con il povero Beppe Grillo, con la sua tragedia personale, umana e troppo umana. Un dramma di cui l’istrione ha svelato i dettagli durante un comizio a Terzigno sulla questione delle monnezza.
Parlando alla folla - composta in gran parte da giovani- ha rivelato: «Io non sono un politico e neanche più un comico. Sono uno che si sta giocando una carriera perché ha sei figli e quattro disoccupati come molti di voi». Ci si spezza il cuore di fronte a questo eroico padre che affronta lancia in resta battaglie fondamentali per l’avvenire di tutti noi, in particolare dei più giovani, rischiando addirittura di levare il pane di bocca ai suoi pargoli. Quattro dei quali, addirittura, sono senza lavoro, dunque non in grado di mantenersi, chissà, forse ridotti alla povertà.
RIDOTTO SUL LASTRICO -
Li capisce, Grillo, gli abitanti di Terzigno, dai quali deve partire - sostiene - una «rivoluzione». Come loro, anche i suoi figli sono in grande difficoltà. Come loro, anche lui ha la testa piena di pensieri - tra un pannello solare e un’auto a vapore - riguardanti il destino del sangue del suo sangue. E nonostante tutto, mette a rischio la sua carriera scendendo in piazza con il suo movimento. Eppure, come documentò Filippo Facci qualche anno fa su Il Giornale, nel 2006 - due anni dopol’apertura del suo blog istrionico - Grillo fatturò 4.272.591 euro, qualcosa in più dei 2.133.270 euro fatturati nel 2004 (un anno prima dell’apertura del sito).
Ma anche i milionari, dopo tutto, hanno diritto a piangere miseria. E a preoccuparsi delle nuove generazioni prive del necessario per mettere insieme il pranzo con la cena. Il comico (o ex comico) ligure, per amore dei ragazzi,ha persino litigato con il suo amico Nichi Vendola, nei confronti del quale varie volte ha espresso stima e approvazione. Dopo aver contestato Roberto Saviano, colpevole di realizzare il suo programma con Endemol, cioè con Berlusconi, Grillo ha contestato con durezza il governatore rosso della Puglia. In un’intervista a Fabrizio Roncone pubblicata ieri sul Corriere della Sera, ha spiegato che «Vendola fa politica vecchia. Sta lì che promette e fonda partiti, ma non è più il tempo dei partiti, non c’è più storia del Pci che tenga, o tradizione o destra e sinistra. Questo è il tempo dei giovani e della loro forza in rete». Tanto è affezionato ai giovani, Grillo, che si è anche arrabbiato con l’intervistatore: «Anche lei che mi sta intervistando è vecchio. Lei ha la testa di un vecchio». Giusto, ma che gli è preso a Roncone, a stuzzicare così Beppe? Non lo sa forse che ha vari figlia carico di cui quattro - ben quattro - disoccupati?
GRANDI PREOCCUPAZIONI
E Vendola, il paladino dei precari, che nesa dei problemi dell’ex amico Grillo? Come può definirlo un Savonarola in preda a una «deriva di integralismo» dopo averlo visto così in pena per l’avvenire deis uoi pargoli? Sarà il solito comunista, il Vendola. Sarà invidioso del comico dopo averlo visto tuffarsi in acqua da mirabili yacht e panfili, dopo averlo visto sfrecciare sulla strada a bordo di auto di lusso, sportive e fuoristrada. Si sarà mangiato il fegato ammirando la lista delle sue prestigiose dimore - comequella occupata un tempo a Sant’Ilario, a Genova, con vista sul Monte di Portofino. Non sa, il Vendola, che di fronte al disastro della disoccupazione dei figli tutta l agioia donata dal possesso di benimateriali scompare, si dissolve nel dolore per le ristrettezze economiche? Ma non era un poeta, questo Vendola? Vorrà mica panfilo e Ferrari anche lui, no?