Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  novembre 24 Mercoledì calendario

Il Fatto. Libro in gocce. Puntata numero 17 - La donna nel XVIII secolo, Edmond e Jules de Goncourt, Sellerio, Palermo, 2010

Il Fatto. Libro in gocce. Puntata numero 17 - La donna nel XVIII secolo, Edmond e Jules de Goncourt, Sellerio, Palermo, 2010. 468 pagine, 20 euro. Rif. Database libro 1395299 - 1395298 Rif. Biblioteca 1385570 NASCITA La nascita di una bambina nel XVIII secolo, accolta dalle famiglie nobili con delusione. Il padre rimaneva freddo, la balia portava via la piccola e la madre non andava mai a trovarla. Quando tornava a casa l’affidavano a una governante che l’allevava in soffitta. MENTO Dalla soffitta la bambina scendeva una volta al giorno, alle undici di mattina, quando la madre riceveva familiari e cani. L’incontro con la mamma cominciava e finiva col bacio che la piccola le dava sotto il mento per non guastarle il trucco. CONVENTO Quando la bambina sapeva leggere, conosceva il catechismo e aveva imparato a cantare e ballare andava in convento. Lì di tanto in tanto riceveva dei premi. Tra questi: il permesso di partecipare alla messa di mezzanotte. MATRIMONIO Il matrimonio, di solito celebrato quando la fanciulla usciva dal convento. Il marito era scelto dalla famiglia. La ragazza capiva che a breve si sarebbe sposata dall’agitazione dei parenti, dall’andirivieni delle modiste, dalle cucitrici che lavoravano al suo corredo ecc. BIANCO La ragazza di rango non sempre si sposava in bianco. Su Modes et Costumes français dessinés d’après nature c’erano spose vestite d’azzurro cielo ornato di chiffon e fiori. PARLARE Gli aggettivi più comuni nei discorsi di una donna: stupefacente, miracoloso, divino. Si applaude da «rompere i timpani», si loda «da sperticarsi», si ama «da morire». Al minimo sforzo si è «distrutte», al minimo contrattempo «disperate». DI MONDO Per essere una donna «veramente di mondo» bisogna fare errori di pronuncia, modulare la voce, pronunciare cava invece che cara. TOILETTE La toilette, un tavolo con sopra uno specchio adorno di pizzi come un altare, avvolto di mussola come una culla, pieno di filtri, belletti, creme, nei posticci, profumi ecc. È il mobile più importante negli appartamenti di una dama. Deve stare a Nord affinché sulla donna che si veste cada una luce senza riflessi. BIGLIETTINI Cose che si fanno alla toilette: sbrigare gli affari, scrivere bigliettini, ricevere l’innamorato, rimproverarlo, piantarlo ecc. BORGHESIA Nella borghesia la fanciulla vive sempre accanto alla madre. Per punirla, la mamma borghese chiama la figlia «madamigella». CORPUS DOMINI Il Corpus Domini, festività molto sentita dalla piccola borghesia. È il momento per innamorati e pretendenti. Se non si è fidanzate con un parente o col figlio di conoscenti a Carnevale si può incontrare e scegliere un marito. GUANTI La corte si fa sotto gli occhi dei genitori. Il corteggiatore galante regala alla giovane un libro d’ore e dei guanti. SIMPATIA Nella borghesia i matrimoni non si concludono in modo tanto veloce, spedito e brusco come avviene con l’alta società. I vantaggi di un patrimonio non sono i soli fattori che decidono un’unione: perché si proceda c’è bisogno che la ragazza abbia una certa simpatia per l’uomo. CONTRARIO Il matrimonio per i borghesi, il contrario di quello che rappresenta per le classi superiori: è un legame, non una liberazione; alla donna porta nuovi doveri, non diritti. ONESTÀ La donna borghese che tradisce non perde l’onore, perde l’onestà. NEI L’ultimo tocco nella toilette di una donna: sistemare i nei posticci rispettando alcune regole. L’assassine deve andare all’angolo dell’occhio, la majestueuse sulla fronte, l’enjouée nella fossetta che si forma quando si ride, la coquette vicino alle labbra ecc. ROSSE Sotto Luigi XVI la bellezza bruna ricade in discredito. Piacciono solo occhi blu e chiome bionde. La moda riabilita anche i capelli rossi, fino ad allora considerati infamanti. CAPELLI Molte donne perdevano i capelli perché, non avendo voglia di pettinarli, li tenevano intrecciati anche per quindici giorni senza lavarli o spazzolarli. NON GIOVANE Alla donna non più giovane del XVIII secolo si offrono tre modi di concludere la vita: darsi alla religione, frequentare i circoli letterari e intellettuali, occuparsi degli intrighi di corte. BIANCHERIA L’unico lusso delle donne nella vecchiaia: biancheria finissima. MORTE Le donne del XVIII secolo, cortesi con la morte. Lasciano la vita con sangue freddo, signorilità e coraggio: alcune stringono fino alla fine le mani degli amici, altre si circondano di gente e vogliono che il rumore intorno al loro letto copra il loro ultimo respiro. NOTIZIE TRATTE DA: La donna nel XVIII secolo, Edomond e Jules de Goncourt, Sellerio, Palermo, 2010. 468 pagine, 20 euro.