Augusto Pozzoli, il Fatto Quotidiano 24/11/2010, 24 novembre 2010
MILANO, NIENTE AUGURI: SEI IMMIGRATO - NELLA
Milano, un tempo con il cor in man, si accendono le luminarie natalizie. In via Padova, la strada simbolo della città multietnica, avevano augurato “Buone feste!” in sei diverse lingue. Ma lunedì pomeriggio, su richiesta dell’assessore all’Arredo urbano Maurizio Cadeo (fratello del più noto Cesare, storico big di Canale 5), una squadra di operai ha spento una dopo l’altra tutte le scritte straniere. Sono rimasti, sperduti e tristi sui quattro chilometri d’asfalto, solo due auguri in italiano. Una scelta che l’assessore spiega in questa maniera al consigliere Pd Pierfrancesco Maran: “Via Padova è una strada italiana. E tale deve restare” . Questo proprio nel giorno in cui il sindaco Letizia Moratti promette di aprire la città al resto del mondo, ricevendo la bandiera dell’Expo dalle mani del suo collega di Shanghai. Ma della storia di via Padova, Cadeo tenta di farne una questione a metà tra la burocrazia e la politica: “Qualcuno si è messo d’accordo direttamente con la ditta che aveva in appalto l’allestimento delle luminarie. Un colpo di mano. Mi rifiuto che si strumentalizzi il Natale per il problema dell’integrazione razzia-le”. A questo punto il prossimo passo del fratello del simpatico presentatore sarà un intervento per imporre l’italiano come idioma ufficiale nei cartoncini natalizi sui quali, come è noto, gli auguri vengono scritti in diverse lingue. Anche a Milano, insomma, avanza a grandi passi la filosofia delle amministrazioni guidate dal Carroccio in provincia di Brescia. Paesini come Coccaglio, dove lo scorso anno fu inaugurata la caccia al clandestino con un’operazione White Christmas. Certamente razzista, ma almeno, alla faccia di Cadeo, in inglese.