Varie, 23 novembre 2010
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Stern Nicholas
• Hammersmith (Gran Bretagna) 22 aprile 1946. Economista. Ex chief economist della Banca Mondiale. Nel 2006 spaventò i mercati pubblicando un rapporto di 700 pagine in cui si spiegava che, se non si fosse fatto nulla per arginare l’emissione di gas serra, i danni climatici sarebbero potuti arrivare a un quinto del Pil globale, l’equivalente della somma delle due guerre mondiali • «Se Al Gore è il messia del clima, Nicholas Stern è san Paolo. Nessun’altro ha dato un contributo altrettanto dirompente come l’ex capo economista della Banca mondiale con la sua “Review on the Economics of Climate Change” del 2006. La carriera di Sir Nicholas, economista blasonato alla London School of Economics, è stata brillante e meritata. Nipote del compositore Donald Swann, fratello di Richard (già vicepresidente della Banca mondiale) e Brian (ex numero due della Xerox), dalla vita ha avuto tutto quello che un adepto della scienza triste possa desiderare: studi a Cambridge e Oxford, esperienza accademica a Warwick e Lse, Banca europea per la ricostruzione, Banca mondiale. Poi, la caduta da cavallo sulla strada per il 10 di Downing Street, nel 2003, dove entrerà da consulente e si metterà a sfrucugliare cose climatiche alla corte del cancelliere dello scacchiere, Gordon Brown. Da qui l’impegno a fornire solide basi economiche alla chiesa del clima. Le 700 pagine del rapporto da lui compilato passano per la più completa rassegna di studi sugli impatti economici del riscaldamento globale e i costi delle politiche per contrastarlo. Sebbene non aggiunga evidenza a quella già nota, arriva a esiti clamorosi. Se dal lato dei costi delle politiche la stima è conservativa, Stern sostiene che l’aumento delle temperature distruggerà tra il cinque e il venti per cento del pil globale all’anno, per sempre. Un’enormità che non ha mancato di destare la curiosità prima, le critiche poi, la condanna infine dei colleghi. [...]» (Carlo Stagnaro, “Il Foglio” 10/12/2009).