Vittorio Malagutti, il Fatto Quotidiano 23/11/2010, 23 novembre 2010
ONLUS SENZA ALTERNATIVA: NON BASTANO LE DONAZIONI PRIVATE
Fino a ieri l’incubo delle grandi associazioni di volontariato, quelle che vivono di donazioni, era la recessione. Perché se le famiglie hanno meno soldi da spendere, e le aziende pure, succede che per prima cosa risparmiano sui fondi da destinare alla beneficenza. Adesso ci si è messo anche il governo. Non c’è scampo: il taglio netto al 5 x mille previsto dalla prossima Finanziaria finirà per azzoppare organizzazioni grandi e piccole. Le stesse che in questi mesi di crisi economica sono costrette ai salti mortali per convincere i donatori a non fare marcia indietro con i finanziamenti. I numeri descrivono uno scenario drammatico per l’universo del non profit. Vediamo. Il ministro Giulio Tremonti ha fissato un tetto di 100 milioni al 5 x mille. Ovvero il 75 per cento in meno rispetto ai 400 milioni circa raccolti in occasione della dichiarazione del 2008 sui redditi del 2007. Conti alla mano, significa che due anni fa (dati più recenti non sono disponibili) circa 28 mila enti si erano spartiti 397 milioni, mentre d’ora in avanti dovranno accontentarsi di 100 milioni in totale. Giusto per avere un’idea, va considerato che l’Associazione italiana ricerca sul cancro (Airc), di gran lunga la preferita dai contribuenti, era riuscita a raccogliere ben 60 milioni nel 2008 grazie al 5 x mille versato da oltre 800 mila cittadini. Con la prossima dichiarazione dei redditi quei 60 milioni potrebbero diventare 15. Il resto se lo prende il governo per farne altro. Risultato finale: l’Airc sarà costretta a tagliare di 45 milioni i fondi da destinare a progetti di ricerca scientifica. Per l’Unicef il 5 X mille vale circa 7,6 milioni di euro, che rischiano di diventare meno di due milioni. Ma nel frattempo hanno smesso di crescere anche le altre voci di bilancio dell’organizzazione che fa capo all’Onu. Le donazioni complessive sono ferme a quota 35 milioni già da alcuni anni. Prendiamo un altro gigante del volontariato come Medici senza frontiere, impegnato a fornire assistenza umanitaria alle vittime di guerre e carestie. Nel 2008 la raccolta del 5 x mille aveva fruttato 9,2 milioni, che sono stati accreditati solo pochi mesi fa. Ma adesso Tremonti minaccia di prendersi almeno 7 milioni. Ne restano poco più di 2 per finanziare i progetti umanitari in giro per il mondo. Piove sul bagnato, perché già da mesi, se si esclude la mobilitazione per la catastrofe di Haiti, Medici senza frontiere aveva registrato in Italia una diminuzione delle donazioni. Emergency invece nel 2008 ha ricevuto dai contribuenti italiani qualcosa come 9,1 milioni, in forte aumento rispetto ai 6,9 milioni dell’anno precedente. Il 5 x mille vale quasi un quarto del bilancio complessivo dell’associazione guidata da Gino Strada. Ma adesso quasi 7 milioni verranno scippati dal governo per destinarli ad altre spese. Forse anche per finanziare la guerra in Afghanistan. Morale della storia: i soldi (versati dai cittadini) per dottori e medicine serviranno a pagare bombe e soldati.