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 2010  novembre 23 Martedì calendario

Lasciato libero di uccidere la ex - Ancora un delitto an­nunciato, ancora una morte che si poteva evitare

Lasciato libero di uccidere la ex - Ancora un delitto an­nunciato, ancora una morte che si poteva evitare.L’ennesi­ma sconfitta per la giustizia. Eliana Femiano, 25 anni, l’al­tra notte è stata massacrata a coltellate dal suo ex fidanzato Luigi Faccetti, 24 anni, che si trovava ai domiciliari in un re­sidence a Terracina, in provin­cia di Latina, per aver provato a uccidere la donna già un an­no fa a Napoli. L’altra notte il balordo è riu­scito nel suo intento. Al culmi­ne di una violenta lite, nata per motivi di gelosia, Faccetti ha af­ferrato­un coltellaccio da cuci­na e si è scagliato ripetutamen­te addosso alla venticinquen­ne, senza risparmiare il volto. Un omicidio, quello avvenuto al primo piano della palazzina in via Capirchio, che ricorda molto da vicino quello di Ma­ria Antonia Multari, straziata con 40 coltellate dall’ex fidan­zato Luca Delfino, finito poi sotto processo anche per la morte di un’altra ex, Luciana Biggi, ritrovata nell’aprile 1996 con la gola squarciata a Genova. Storie simili, con epi­loghi tragici e prevedibili. Fac­cetti come Delfino, molestato­ri ossessivi, violenti e incapaci di accettare la fine di un rap­porto; Eliana come Luciana e Maria Antonia, vittime inno­centi dei loro carnefici, ma an­cor più di una giustizia incapa­ce di proteggerle da killer an­nunciati. Il 20 dicembre dello scorso anno Faccetti aveva usato lo stesso modus operandi, che l’altra notte è stato fatale. Do­po aver perseguitato e molesta­to per settimane Eliana, l’ave­va accoltella in via Cusenz, a Napoli, dove lei viveva, feren­dola con quattordici fendenti al collo. Ma la lama era piccola e la giovane si era salvata.L’ag­gressore si era costituito qual­che giorno dopo a Secondiglia­no ed era rimasto in galera 8 mesi: ad agosto il gip di Napoli di turno «feriale» gli concesse i domiciliari a casa dei suoi geni­tori a Terracina, in considera­z­ione del fatto che era incensu­rato, che aveva confessato e si era costituito. Il mese scorso , poi, la condanna a 8 anni di re­clusione al termine del proces­so con rito abbreviato. Ma domenica notte acceca­to dalla furia omicida è tornato a colpire, ripetutamente, con rabbia. Poi ha lasciato il corpo senza vita lì per terra e ha rag­giunto il pronto soccorso di Vil­laricca, nel napoletano, per far­si medicare una ferita alla ma­no, fingendo di essersi ferito accidentalmente. Poco dopo è scattato l’allarme alle forze del­l’ordine di Napoli e Faccetti è stato bloccato ieri all’alba a Giugliano. Resta da capire cosa possa aver spinto la vittima da Napo­li a Terracina. «Mia figlia è sta­ta attirata in una trappola - si dispera la madre, Luisa Falan­ga- . I carabinieri devono visio­nare i filmati delle telecamere di via Cosenz. Eliana è uscita da casa alle 22, dicendo che sa­rebbe andata a ballare. Ero contenta perché da quando era sta accoltellata non usciva mai. Da quell’uomo fuggiva, non voleva vederlo, ne era ter­rorizzata. È probabile che qual­che amica, complice di Faccet­ti, l’abbia convinta a uscire e l’abbia condotta a Terracina». L’unica certezza è che alle 8 ie­ri i carabinieri hanno chiama­to la famiglia per annunciare il delitto. «Non chiediamo vendetta, ma denunciamo l’incoscienza dei giudici che dopo appena 5 mesi di carcere hanno riman­dato a casa una persona così pericolosa, che aveva già ridot­to in fin di vita Eliana», piange lo zio Antonio Marauccio. «Nel corso di questi mesi è arri­vata a casa qualche telefonata di minaccia, ma niente che fa­cesse presagire questa trage­dia- incalza la madre- . Chi pa­ga ora, chi ce la restituisce Elia­na? Questa vicenda rappresen­ta la sconfitta delle persone per bene».