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 2010  novembre 23 Martedì calendario

A Berlino clima d’assedio: il Reichstag chiuso ai turisti - La minaccia del terrori­smo diventa pesante e in Ger­mania si fa sul serio

A Berlino clima d’assedio: il Reichstag chiuso ai turisti - La minaccia del terrori­smo diventa pesante e in Ger­mania si fa sul serio. Dopo l’allerta lanciato nei giorni scorsi dal ministro degli In­terni Thomas de Maiziere, solitamente molto misurato con le parole, e dopo che sa­bato il settimanale Der Spie­gel aveva anticipato sul suo sito online la notizia che l’edificio del Reichstag, sede berlinese del Parlamento te­desco, era finito nel mirino di Al Qaida, sono venuti i fat­ti. Il Reichstag, una delle me­te più frequentate dai turisti a Berlino, è stato chiuso ai vi­sitatori, che fino a nuovo or­dine non potranno più salire sulla famosa cupola traspa­rente disegnata dall’architet­to Norman Foster né ammi­rare il panorama della capita­le dalla terrazza. Barriere metalliche sono state sistemate tutt’attorno alla spianata dove sorge il Parlamento e la sorveglian­za armata della polizia è in­tensa e molto visibile. Anche all’interno del Reichstag so­no state rafforzate le misure di sicurezza, con 60 agenti in più dispiegati a questo sco­po. Ma il blocco dell’edificio simbolo della politica tede­sca non è che l’aspetto più evidente del clima pesante che si respira a Berlino. In tut­te le­piazze centrali della me­tropoli la presenza della poli­zia in armi è diventata uno spettacolo comune e in tutte le stazioni e sui treni della metropolitana sono stati af­fissi manifesti che invitano alla sorveglianza e lasciano in chi li legge un senso di in­quietudine: «Si prega di pre­stare attenzione ad eventua­li oggetti o bagagli abbando­nati sui treni o nelle stazio­ni ». È evidente che il riferi­mento è al pericolo di atten­tati compiuti con esplosivo in aree affollate, come risul­ta ai servizi segreti tedeschi che sia l’intenzione dei terro­risti islamici. La stampa ha diffuso noti­zie, né smentite né conferma­te dal governo, sull’arrivo in Germania di un commando qaidista. Tra gli obiettivi di questi terroristi, oltre al Rei­chstag, ci sarebbero le princi­pali stazioni ferroviarie berli­nesi e altre aree sempre gre­mite di passanti e turisti co­me la Alexanderplatz, il com­plesso della Potsdamerplatz e la famosa torre della televi­sione che sorge nel cuore di quella che fu Berlino Est. L’allarme terrorismo in Germania non si limita alla capitale. Ieri nella città di Jena è bastata la telefonata di uno sconosciuto a far eva­cuare un edificio scolastico nel quale si trovavano 550 persone. L’uomo, che ha chiamato alle 7.30 del matti­no, aveva avvertito che nella scuola «Grete Unrein» sareb­be esploso un ordigno alle 9.30 e in fretta e furia tutti so­no stati fatti uscire: nessuna bomba è stata però rinvenu­ta e la polizia ha poi orienta­to i suoi sforzi (finora vani) alla ricerca dell’autore della telefonata minatoria. In tutto questo, comun­que, il turismo a Berlino non conosce crisi. Nei primi no­ve mesi dell’anno hanno visi­tato la capitale tedesca 6,75 milioni di persone per oltre 15,7 milioni di pernottamen­ti, un livello quest’ultimo che dovrebbe raggiungere la soglia dei 20 milioni entro fi­ne anno, sempre che la psico­si terrorismo non produca un effetto negativo. Secondo i dati dell’ufficio statistica di Berlino-Brandeburgo, in vet­ta alla classifica dei pernotta­menti da parte di turisti stra­nieri ci sono proprio gli italia­ni, che occupano invece il se­condo posto - dietro ai bri­tannici - in termini di arrivi. Tra i siti più visitati ci sono la Porta di Brandeburgo e pro­prio la vicina cupola del Rei­chstag, che da sola attrae due milioni di turisti all’an­no.