Roberto Fabbri, il Giornale 23/11/2010, pagina 14, 23 novembre 2010
A Berlino clima d’assedio: il Reichstag chiuso ai turisti - La minaccia del terrorismo diventa pesante e in Germania si fa sul serio
A Berlino clima d’assedio: il Reichstag chiuso ai turisti - La minaccia del terrorismo diventa pesante e in Germania si fa sul serio. Dopo l’allerta lanciato nei giorni scorsi dal ministro degli Interni Thomas de Maiziere, solitamente molto misurato con le parole, e dopo che sabato il settimanale Der Spiegel aveva anticipato sul suo sito online la notizia che l’edificio del Reichstag, sede berlinese del Parlamento tedesco, era finito nel mirino di Al Qaida, sono venuti i fatti. Il Reichstag, una delle mete più frequentate dai turisti a Berlino, è stato chiuso ai visitatori, che fino a nuovo ordine non potranno più salire sulla famosa cupola trasparente disegnata dall’architetto Norman Foster né ammirare il panorama della capitale dalla terrazza. Barriere metalliche sono state sistemate tutt’attorno alla spianata dove sorge il Parlamento e la sorveglianza armata della polizia è intensa e molto visibile. Anche all’interno del Reichstag sono state rafforzate le misure di sicurezza, con 60 agenti in più dispiegati a questo scopo. Ma il blocco dell’edificio simbolo della politica tedesca non è che l’aspetto più evidente del clima pesante che si respira a Berlino. In tutte lepiazze centrali della metropoli la presenza della polizia in armi è diventata uno spettacolo comune e in tutte le stazioni e sui treni della metropolitana sono stati affissi manifesti che invitano alla sorveglianza e lasciano in chi li legge un senso di inquietudine: «Si prega di prestare attenzione ad eventuali oggetti o bagagli abbandonati sui treni o nelle stazioni ». È evidente che il riferimento è al pericolo di attentati compiuti con esplosivo in aree affollate, come risulta ai servizi segreti tedeschi che sia l’intenzione dei terroristi islamici. La stampa ha diffuso notizie, né smentite né confermate dal governo, sull’arrivo in Germania di un commando qaidista. Tra gli obiettivi di questi terroristi, oltre al Reichstag, ci sarebbero le principali stazioni ferroviarie berlinesi e altre aree sempre gremite di passanti e turisti come la Alexanderplatz, il complesso della Potsdamerplatz e la famosa torre della televisione che sorge nel cuore di quella che fu Berlino Est. L’allarme terrorismo in Germania non si limita alla capitale. Ieri nella città di Jena è bastata la telefonata di uno sconosciuto a far evacuare un edificio scolastico nel quale si trovavano 550 persone. L’uomo, che ha chiamato alle 7.30 del mattino, aveva avvertito che nella scuola «Grete Unrein» sarebbe esploso un ordigno alle 9.30 e in fretta e furia tutti sono stati fatti uscire: nessuna bomba è stata però rinvenuta e la polizia ha poi orientato i suoi sforzi (finora vani) alla ricerca dell’autore della telefonata minatoria. In tutto questo, comunque, il turismo a Berlino non conosce crisi. Nei primi nove mesi dell’anno hanno visitato la capitale tedesca 6,75 milioni di persone per oltre 15,7 milioni di pernottamenti, un livello quest’ultimo che dovrebbe raggiungere la soglia dei 20 milioni entro fine anno, sempre che la psicosi terrorismo non produca un effetto negativo. Secondo i dati dell’ufficio statistica di Berlino-Brandeburgo, in vetta alla classifica dei pernottamenti da parte di turisti stranieri ci sono proprio gli italiani, che occupano invece il secondo posto - dietro ai britannici - in termini di arrivi. Tra i siti più visitati ci sono la Porta di Brandeburgo e proprio la vicina cupola del Reichstag, che da sola attrae due milioni di turisti all’anno.