Massimo Sideri, Corriere della Sera 23/11/2010, 23 novembre 2010
MURDOCH E JOBS ALLEATI PER IL PRIMO
iNEWSPAPER — La cosa più facile, con tanti giornalisti a spasso dopo le ristrutturazioni dei giornali tradizionali come il New
York Times e il Los Angeles Times, è stato il reclutamento della forza lavoro. E infatti, il Daily, il primo giornale digitale a pagamento per iPad (solo), nato dall’incontro di due — a modo loro — guru, Steve Jobs per la tecnologia e Rupert Murdoch per la finanza e i media, ha già una redazione di 100 giornalisti occultata fino a ieri al 26esimo piano della News Corp di Manhattan per preparare il numero zero dell’i Newspaper.
In pratica, rispetta ndo a l 100% il decalogo di Wired sulla polverizzazione della rete e la sua rinascita da questa come un’Araba Fenice (il web inteso come «www» è morto, evviva Internet) sarà il primo «giornale-applicazione». Nel senso che non esisterà né cartaceo, né online con un suo sito web: l’unico modo per «sfogliarlo» sarà quello di scaricare l’app dall’Apple Store sul proprio tablet. Ieri la notizia era su tutti i quotidiani Usa, tranne il Wall Street Journal che, come corazzata del gruppo guidato da Murdoch, non si può certo permettere di raccogliere rumor. Ma la domanda che tutti si stanno facendo è: Murdoch come potrà fare un quotidiano con soli 100 giornalisti? (Va considerato che le realtà come il
Nyt, prima della ristrutturazione, avevano 1.000 dipendenti).
Di certo non parte con dei pivelli: se il calciomercato dei giornalisti Usa non richiede in questo momento grandi cifre, Murdoch ha comunque puntato a un mix di giovani aggressivi reporter evecchi evolpi. Pete Picton, editor online del Sun è già stato reclutato. Mentre per la guida del Daily, anche se non ci sono conferme, sembra scontato il nome di Jesse Gesso, ex New York Post, e da qualche tempo astro in grande ascesa nell’impero Murdoch (era un compagno di scuola del figlio Lachlan). Tra le grandi firme della nuova scuderia c’è Sasha Freer-Jones, ex critico musicale del leggendario New Yorker che curerà la sezione cultura. Per l’ufficio di Los Angeles è stato scelto Richard Johnson, il popolarissimo «gossip columnist» del New York Post.
La versione Beta, cioè sperimentale, dovrebbe essere lanciata a giorni. Quella definitiva nel 2011. La concorrenza con gli altri media promette di essere durissima: costerà solo 99 cent a settimana, 4,25 dollari al mese. Se c’è grande attesa per il format — il primo ideato per i tablet e con la benedizione di Jobs, neo-difensore del giornalismo tradizionale contro lo strapotere dei blogger — la vera rivoluzione sarà il sistema di pagamento: i giornali tradizionali si possono già scaricare dall’Apple Store. Ma, per esempio, l’abbonamento con il Wsj va pagato alla Dow Jones. Direttamente. Per il Daily si pagherà con iTunes, quindi alla Apple. Le notizie diventano un po’ come la musica. Non un vero abbonamento ma un «consumo» settimanale: in qualche maniera si ritorna al concetto di edicole. Solo che le vuole gestire Jobs.
Massimo Sideri