Monica Guerzoni, Corriere della Sera 23/11/2010, 23 novembre 2010
PIZZA, «RE» DEI MARCHI. «È DEL PREMIER SE L’ESPLULSIONE E’ VALIDA» —
Giuseppe Pizza, di chi è il simbolo del Pdl? «Di Berlusconi, ma dovrei conoscere meglio le carte». Lei è sottosegretario all’Istruzione, guida l’unico partito autorizzato a chiamarsi Democrazia cristiana ed è un grande esperto di simboli elettorali.
«Ho un’antica e più che decennale esperienza. Sono uno dei pochi sopravvissuti della Dc dei tempi di Moro».
Anche Casini è un «sopravvissuto» della Balena bianca, eppure le insegne le ha in cassaforte lei. Come ha fatto?
«Per blindare un simbolo servono un atto notarile e la registrazione alla Camera di commercio, come fosse il marchio di un prodotto. Se poi si ha anche un gruppo parlamentare, in caso di contenzioso aiuta».
«Se Fini e il premier hanno cofondato il partito con atto notarile congiunto, bisogna verificare se l’espulsione dei finiani sia stata o meno legittima. Se lo è stata, il simbolo resta al Pdl ufficiale ». Altrimenti? «Se la procedura di espulsione è stata rispettata i finiani non possono pretendere nulla, in caso contrario si crea un grande imbroglio politico giudiziario. Ma io non credo». Per il logo serve l’autorizzazione di tutti i fondatori? «No, no, no... Del simbolo dispone la maggioranza dei componenti degli organi, che è rimasta al Pdl. Così è sempre stato nei partiti storici, a meno che l’atto fondativo del Pdl non preveda diversamente».
Fini dice di avere registrato il marchio del vero centrodestra...
«Senza il Cavaliere è velleitario e non immaginabile».
Lei non ce l’ha. Però è il mago del cavillo...
«A giorni la Cassazione deciderà se lo scudo crociato appartiene solo a noi o se può farne uso anche l’Udc». Chi la spunterà? «Attendo prudente e fiducioso. Mi toglierei una bella soddisfazione a sfilare il simbolo all’amico Casini. Non mi sembra moralmente giusto che ad utilizzare lo scudo crociato sia colui che per primo abbandonò la nave».
Berlusconi può usare le insegne del Pdl?
Monica Guerzoni